10 richieste a Governo ed enti locali | Confcommercio

10 richieste a Governo ed enti locali

Tasse e consumi, Credito, Studi di Settore, Ammortizzatori sociali, Spesa pubblica, Lotta alle caste, Evasione fiscale, Abusivismo, Costo del lavoro, Valorizzazione delle piccole e medie imprese per lo sviluppo: questi i punti delle richieste Confcommercio.

lunedì 7 Maggio 2012 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

10 richieste a Governo ed enti locali

TASSE E CONSUMI
Allentare la pressione fiscale per ridare slancio ai consumi, vera leva dell’economia. IMU, IVA, addizionali, accise, tassa di soggiorno, aliquota energia, ecc.: l’Italia è tra i Paesi con la più alta pressione fiscale (oltre il 45%). Banche, fondazioni e partiti sono esentati dall’IMU: UNA VERGOGNA! A causa delle tasse abbiamo perso 10 anni di potere di acquisto. I consumi sono al palo e le imprese pagano un conto salatissimo. 

CREDITO
Smetterla di schierarsi sempre dalla parte delle banche che, quando le cose vanno male, “socializzano” le perdite ma, quando vanno bene, pensano solo ai propri profitti e non si mettono al servizio dell’economia! Le imprese sono strozzate dalla mancanza di credito! Chi ha preso i soldi della BCE deve ridarli a famiglie e imprese, non comprarci i buoni del debito pubblico!

STUDI DI SETTORE
Modificare gli Studi di settore per renderli più attinenti alla realtà e riportarli alla funzione per cui sono stati ideati.

AMMORTIZZATORI SOCIALI
Prevedere ammortizzatori sociali anche per i piccoli imprenditori che rimangono senza lavoro, come già avviene per i lavoratori.

SPESA PUBBLICA
Tagliare i rami secchi e ridare risorse a imprese e famiglie! Non basta scongiurare l’ulteriore aumento dell’IVA con i quattro spiccioli che il Governo ha promesso di tagliare: si deve fare di più!  L’Italia conta 60 milioni di abitanti e 3,5 milioni di dipendenti pubblici. Il Regno Unito, a parità di popolazione, ne ha “solo” 2 milioni.

COLPIRE LE CASTE
Coinvolgere anche le caste nel necessario processo di liberalizzazione. Finora si è liberalizzato ciò che già lo era (commercio e servizi); si è fatto finta di liberalizzare alcuni settori (notai, taxi, farmacie, servizi pubblici locali), ma le caste sono rimaste intoccabili (banche, assicurazioni, professionisti, ecc.).

EVASIONE FISCALE
Coniugare rigore con equità: i controlli vanno fatti a tutti. E’ facile controllare chi sta in strada come negozi, bar, parrucchieri, alberghi, ecc… Non basta trovare un capro espiatorio per dire di aver sconfitto l’evasione. Noi stiamo con gli onesti, ma non accettiamo che un’intera categoria venga criminalizzata per colpa di pochi!

ABUSIVISMO
Emanare una normativa nazionale specifica, con controlli e sanzioni severi. Il terziario è costretto a sopportare l’offesa di questo mercato parallelo, l’unico che sfugge ad ogni verifica, con grave danno per imprese e cittadini.

COSTO DEL LAVORO
Abbattere il costo del lavoro dipendente per ridare risorse a lavoratori e imprese e una flessibilità in entrata che invogli alle assunzioni.

PICCOLE IMPRESE PER LO SVILUPPO
Dare vita ad una seria politica di rilancio dei consumi interni e ad un progetto di sviluppo, “Servizi 2020”, basato sul terziario, che rappresenta oltre il 45% del valore aggiunto del Paese, e sul turismo, come settore strategico.
Il 95% circa delle imprese italiane sono micro, piccole e medie imprese; sono queste che stanno salvando l’Italia.