2012, l'anno orribile dei consumi | Confcommercio

2012, l’anno orribile dei consumi

Osservatorio Censis-Confcommercio su credito, consumi, clima di fiducia e aspettative di famiglie e imprese. I consumi caleranno del 2,7 per cento.

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martedì 17 Aprile 2012 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Nella sede di Confcommercio si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’Osservatorio Censis-Confcommercio su credito, consumi, clima di fiducia e aspettative delle famiglie e delle imprese.
Ad illustrare i risultati e il direttore del Censis, Giuseppe Roma, e il responsabile dell’Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella.
Il quadro che è emerso conferma quanto giò le analisi di confcommercio avevgano evidenziato: clima di fiducia in calo, ridotte capacità di risparmio e spese obbligate in aumento, definiscono un quadro congiunturale molto difficile.
Nei primi mesi del 2012 appare quasi impossibile prevedere una ripresa effettiva dei consumi già da lungo tempo in una fase stagnante. “La pressione fiscale in aumento ed i prezzi ormai fuori controllo dei prodotti energetici e delle utenze domestiche – ha detto Bella – non fanno altro che accelerare la recessione in atto diffondendo un clima di insicurezza per il futuro in molte famiglie a basso reddito e spingendo ad un atteggiamento di forte cautela anche le famiglie con buone o elevate possibilità di spesa”. “Un Paese che non investe molto difficilmente può tornare a crescere – ha detto ancora Bella – e in questo senso non aiuta certamente il clima di fiducia delle imprese che è ai minimi dal 2004”. “Imprese – ha aggiunto il direttore dell’Uffcio Studi – che si trovano a fronteggiare sempre il problema enorme dell’accesso al credito che necessita di una risposta forte da parte delle istituzioni”.
L’analisi del direttore generale del Censis, Giuseppe Roma, ha sottolineato come i consumi diminuiscono perchè assorbiti sempre più in larga parte da carburanti, tasse e tariffe”. Roma si è poi soffermato sul tema dell’Imu: “Secondo il Censis, a fine anno i valori delle case si ridurranno del 20% con punte superiori al 50%”. ”Per far fronte alla nuova tassazione le famiglie – ha concluso Roma – venderanno le seconde case”.