Agenzie di viaggio a rischio, la denuncia di Confcommercio | Confcommercio

Agenzie di viaggio a rischio, la denuncia di Confcommercio

Il presidente Giorgio Mencaroni: “Il lockdown è già un dato di fatto”. Il presidente di Fiavet Umbria Federico Tagliolini: “Crollo del fatturato del 90%: senza aiuti adeguati da Regione e governo non riusciremo a sopravvivere oltre la pandemia”.
giovedì 12 Novembre 2020 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

E’ una strage annunciata, quella delle agenzie di viaggio: le prime a patire le conseguenze economiche della pandemia, quando a febbraio ci fu lo stop ai viaggi di istruzione, si confermano ancora oggi l’anello più debole della catena del turismo, perché dimenticate anche dal decreto Ristori bis.

“Il futuro di queste imprese, dei loro titolari e dei tanti lavoratori che hanno contribuito a costruire l’economia turistica umbra, oggi è letteralmente a rischio”, denuncia Giorgio Mencaroni, presidente di Confcommercio Umbria. “Per le agenzie di viaggio il lockdown è già un dato di fatto. Non ha senso calibrare gli aiuti alle attività turistiche sulla base del colore della zona in cui operano. Perché con il turismo azzerato, di fatto sono tutte in zona rossa”.

E incalza Federico Tagliolini, il presidente di Fiavet Umbria, l’associazione più rappresentativa del settore aderente a Confcommercio: “Le agenzie di viaggio hanno avuto accesso ad alcuni ristori, che tuttavia non consentano loro di sopravvivere fino alla fine della pandemia e alla ripresa del turismo.
Lo abbiamo detto all’assessore regionale al turismo Paola Agabiti, chiedendo che la Regione attivi un nuovo intervento di sostegno per questo comparto, a nome delle 170 aziende umbre, delle loro famiglie, degli oltre 500 dipendenti che occupano.
Finora la Regione Umbria ha messo a disposizione 1.700 euro per ciascuna agenzia, contributo che è stato gradito dalla categoria, ma che tuttavia scompare anche rispetto ai costi fissi che continuano a correre, compresi quelli di polizze assicurative e fondo di garanzia, seppure in questo momento il nostro fatturato sia pari a zero e si prospetti una perdita per l’anno in corso vicina al 90%.
E’ del tutto evidente – sottolinea con forza il presidente di Fiavet Umbria – che si tratta di una situazione per noi insostenibile.

E’ arrivato il momento che le istituzioni, a livello regionale e nazionale, ne siano pienamente consapevoli e si assumano la responsabilità della prevedibile scomparsa di tanti posti di lavoro.
In Italia le agenzie di viaggio sono più di 10.000 con circa 80.000 occupati, di cui il 72,5% è donna. Eppure le misure finora immaginate per il comparto sono del tutto insufficienti per andare avanti”.

Mentre in Umbria Fiavet ha chiesto alla Regione un nuovo bando di finanziamento per il settore e strumenti per la futura promo commercializzazione del territorio umbro una volta che si ripartirà, a livello nazionale la Federazione e Confcommercio si stanno battendo per ottenere forme di ristoro paragonabili a quelli già previsti per le zone rosse (credito d’imposta sugli affitti per tutta Italia) e per incrementare il fondo di indennizzo dei consumatori titolari dei voucher non fruiti, che rischiano anch’essi di cadere sulle fragili spalle delle agenzie. In Italia si stima che ammontino ad almeno a 500 milioni di euro. La Germania, ad esempio, a copertura di questi voucher ha stanziato una garanzia pubblica di 840 milioni.

Fiavet ha chiesto inoltre di estendere gli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori del settore almeno fino al mese di giugno 2021, perché se non riparte il turismo le agenzie di viaggio saranno costrette a licenziare i propri collaboratori.