Arrivi dall’estero, “stretta” fino al 31 gennaio 2022
A partire da oggi, l’ordinanza del ministro Speranza introduce alcune modifiche alla disciplina degli spostamenti da e verso l’Estero. Sarà applicata fino al 31 gennaio prossimo.
L’Ordinanza modifica gli adempimenti necessari per gli ingressi in Italia da parte delle persone che abbiano soggiornato o transitato, nei 14 giorni precedenti, nei Paesi e territori dell’Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo e di Svizzera, Andorra e Principato di Monaco (Elenco C Allegato 20 DPCM 2 marzo 2021)
introducendo:
- l’obbligo di un test molecolare per mezzo di tampone effettuato nelle 48 ore o prima dell’ingresso sul territorio nazionale o un test antigenico con tampone nelle 24 ore antecedenti l’ingresso in Italia
- l’obbligo per coloro che non sono vaccinati di effettuare il tampone, una quarantena di 5 giorni e l’obbligo di sottoporsi a test molecolare o antigenico, sempre a mezzo di tampone, alla fine di tale periodo.
L’Ordinanza modifica, inoltre, l’elenco D dell’allegato 20 del DPCM 2 marzo 2021, dei Paesi extraeuropei dai e verso i quali sono consentiti spostamenti senza limitazioni
nelle motivazioni, che, ora comprende: Argentina, Australia, Bahrain, Canada, Cile, Colombia, Giappone, Indonesia, Israele, Kuwait, Nuova Zelanda, Perù, Quatar, Ruanda, Arabia Saudita, Regno Unito, Repubblica di Corea, Stati Uniti, Emirati arabi, Uruguay, Taiwan, Hong Kong e Macao.
Per le persone, che nei 14 giorni precedenti abbiano soggiornato o transitato in tali Paesi, viene ridotta a sole 24 ore dall’effettuazione la validità del tampone antigenico da poter presentare, per l’ingresso in Italia, unitamente agli altri adempimenti previsti.
Analoga riduzione a 24 ore della validità del test antigenico viene introdotta per gli ingressi in Italia dagli altri Paesi extraeuropei a maggior rischio (Elenco E).
Confturismo: “ennesimo colpo basso per il turismo”
“E’ l’ennesimo colpo basso all’economia nazionale del turismo, un provvedimento emanato senza alcun preavviso, che ci allontana dall’Europa, i cui vertici reagiscono sbigottiti quanto noi. Siamo tra i Paesi con i migliori risultati nella lotta alla pandemia eppure siamo anche quello con le maggiori restrizioni agli spostamenti internazionali, per i flussi intercontinentali e ora anche per quelli all’interno dell’Europa. Non solo si prevede l’obbligo di presentare, alla partenza o ai controlli di frontiera, un test antigenico o molecolare effettuato nell’imminenza del viaggio, ma anche l’imposizione di una quarantena di cinque giorni in Italia per i viaggiatori non immunizzati. Com’è possibile comprendere tutto questo?”. Così il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patané, secondo il quale “non possiamo sostenere oltre una situazione di questo tipo. Dopo quasi due anni di blocco per il turismo e decine di milioni di viaggi e presenze che continuano a mancare all’appello rispetto al 2019, le richieste di supporti specifici per il nostro settore vengono sistematicamente ignorate nei provvedimenti che il Parlamento sta esaminando in questi giorni, dal decreto fisco e lavoro alla legge di bilancio. Basta parlare di turismo come asset strategico dell’economia italiana per poi dimenticarsene regolarmente all’atto pratico”.
Fipe: “giusta la proroga dello stato d’emergenza, ma l’ordinanza danneggia turismo e pubblici esercizi”
“La proroga dello stato di emergenza era prevedibile e la riteniamo giusta perché la situazione è ancora critica e quindi è necessario poter semplificare eventuali provvedimenti emergenziali da prendere”. Parole del presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, che invece è critico sull’ordinanza del ministro Speranza: “certamente danneggia il turismo e i pubblici esercizi, su cui pesano già le cancellazioni di eventi aziendali e di catering nel solo mese di dicembre per 300 milioni di euro, e il calo potenziale di circa 350mila clienti non vaccinati, per un importo intorno ai 120-150 milioni di euro”.
Federalberghi: “restrizioni troppo dure per il turismo straniero”
“Non comprendiamo le ragioni che inducono il Governo a definire, per l’ingresso dei cittadini stranieri in Italia, le restrizioni più rigide d’Europa nonostante il buon esito della campagna vaccinale, che ha portato l’Italia ad ottenere i risultati migliori d’Europa”. Così Federalberghi, che sottolinea che “nelle scorse settimane le imprese del turismo hanno sostenuto l’ennesimo sforzo, adeguandosi alle nuove indicazioni sul green pass e sul super green pass, nel presupposto che il contributo di tutti avrebbe realizzato le condizioni per consentire il sereno svolgimento delle attività economiche e sociali. Tutto ci saremmo aspettati tranne questa cattiva sorpresa, che riporta indietro le lancette e respinge i turisti stranieri, dirottandoli verso i Paesi concorrenti”.
Per la Federazione degli albergatori aderente a Confcommercio si tratta di “un grave danno per il Paese” e “a complicare la situazione intervengono i tempi di entrata in vigore dell’ordinanza che non tengono conto del fatto che nell’economia dei viaggi e del turismo le decisioni vengono assunte con largo anticipo. Le imprese hanno già assunto il personale e rifornito le scorte per la stagione invernale, i turisti hanno prenotato il viaggio, l’alloggio e i servizi complementari. Chiediamo che l’ordinanza venga rimodulata al fine di consentire alle imprese e ai turisti di riorganizzarsi”.
“Ribadiamo inoltre, anche alla luce della proroga dello stato di emergenza, la richiesta di inserire in legge di bilancio adeguate misure di sostegno del settore, a partire dall’esonero dei costi fissi che gravano sulle imprese del settore (seconda rata Imu e credito imposta affitti) e proroga della cassa integrazione, per sostenere imprese e lavoratori che sono allo stremo”, conclude Federalberghi.
Fto: “da Speranza ulteriore mazzata al turismo organizzato”
“L’ulteriore giro di vite su tamponi e quarantena deciso dal ministro Speranza in relazione ai viaggi in Europa e la conferma delle chiusure sulle mete extra Ue rappresentano un’ulteriore mazzata per il settore del turismo organizzato che va indennizzato subito e in maniera congrua”. Lo denuncia Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, per il quale “bisogna passare subito ai fatti perché lo scenario è sempre più drammatico. La notizia per cui gli Usa sconsigliano di viaggiare anche nel nostro Paese è un ulteriore campanello d’allarme che dovrebbe farci capire quanto pesa una comunicazione eccessivamente allarmistica e spingere la politica ad agire immediatamente. Il turismo organizzato è al collasso e non c’è più tempo da perdere”.
Area Normativa Confcommercio Umbria
dott.ssa Michela Martini
075.506711
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