Bar e ristoranti, è il momento di dire Basta! | Confcommercio

Bar e ristoranti, è il momento di dire Basta!

Da oggi parte una mobilitazione guidata da Fipe Confcommercio per dire Basta! al caos normativo degli ultimi mesi che continua a penalizzare le imprese del settore.
mercoledì 23 Dicembre 2020 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Costretti a tenere le serrande abbassate, ristoratori e gestori dei pubblici esercizi italiani non intendono però passare Natale e Capodanno in silenzio.

Al contrario. A partire da oggi e per tutta la durata delle Festività, decine di migliaia di locali in tutta Italia esporranno un cartello di protesta all’indirizzo del governo per dire: “Basta!” al caos normativo degli ultimi mesi che continua a penalizzare le imprese del settore.
Rabbia ed esasperazione riassunte in un manifesto unitario siglato dalle principali associazioni di rappresentanza dei pubblici esercizi guidate da Fipe Confcommercio, affiancate dalla FIC – Federazione Italiana Cuochi.

Partecipa anche tu!

Scarica i cartelli allegati e affiggili sulla vetrina del tuo locale perché tutti possano vederli. Fotografali e pubblica le foto sui tuoi profili social, utilizzando gli hashtag: #basta #fipeconfcommercioumbria #confcommerciocè

Le ragioni della protesta

“22 DPCM, 36 Decreti Legge, 160 giorni di chiusura, un numero imprecisato di ordinanze regionali, una differenza impressionante fra quanto annunciato e quanto attuato – denunciano nel loro manifesto. “Basta! Questo diciamo ad un governo che apre e chiude le nostre aziende come interruttori e si prende il diritto di vietare il lavoro delle nostre imprese, senza trovare una strada per tutelarle. Siamo esausti e Increduli”.

Il risultato è un settore al collasso che ha deciso di rivolgersi direttamente ai cittadini.

“Noi vogliamo e siamo in grado di lavorare in sicurezza”, conclude il documento. “Per questo ci rivolgiamo ai nostri clienti chiedendo loro di esserci vicini e di continuare a sceglierci, dove possibile, anche in queste difficili giornate. La loro gratificazione è la nostra forza ed il nostro futuro”.

Le richieste al governo

Al governo, i pubblici esercizi italiani chiedono invece un altro tipo di DPCM: Dignità, Prospettiva, Chiarezza e Manovra. La dignità di attività essenziali e sicure; la prospettiva di un piano di riqualificazione e sviluppo, magari attraverso un adeguato inserimento nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza; la chiarezza sui tempi di riapertura a gennaio; una manovra correttiva che garantisca indennizzi adeguati e ristori calcolati sulle effettive perdite, sostegno all’indebitamento, risoluzione dei problemi di locazione.

Allegati
Cartello Fipe - Basta!
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Manifesto Fipe - Basta!
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Info e contatti

Fipe Umbria Confcommercio
dott. Giovanni Rubeca
366.6529867