"Caos" in Senato: slitta il decreto sviluppo | Confcommercio

“Caos” in Senato: slitta il decreto sviluppo

Il via libera della Commissione Industria del Senato è stato rimandato a lunedì. Difficile il lavoro a Palazzo Madama tra decine di provvedimenti e continue richieste di pareri alla Commissione Bilancio.
 

giovedì 29 Novembre 2012 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Si fa sempre più “complicata” la vita del decreto sviluppo. L’ok in Commissione Industria del Senato che doveva arrivare ieri sera è slittato a lunedi’ ma, più in generale, a Palazzo Madama sembra regnare il caos. Il Ddl sullecartelle pazze rischia di ‘morire’ in commissione Finanze, la delega fiscale e’ decisamente a rischio, i costi della politica si ‘incagliano’ in aula in attesa di chiarimenti.

La commissione Bilancio di Palazzo Madama e’ ‘assediata’ con richieste continue di pareri. E se non bastasse l’ingarbugliarsi dei provvedimenti che gia’ affollano il Senato altri tre ‘pacchetti’ potrebbero arrivare a breve: un decreto sull’Ilva, il tradizionale ‘milleproroghe’ di fine anno e il nuovo ‘anti-infrazioni’. Provvedimenti che attendono ancora il via libera del Cdm e che arriverebbero all’esame poco dopo Natale. Ma c’e’ piu’ di una scappatoia: i ‘pacchetti’ potrebbero confluire in testo unico (almeno il milleproroghe e l’anti-infrazioni) oppure essere inseriti in corsa nella Legge di Stabilita’ che, date anche le modifiche annunciate per il Senato, diventerebbe decisamente ‘pesante’. Attivita’ che intasano non poco la Camera Alta agli sgoccioli della legislatura. E ci si mette pure Montecitorio: e’ ormai guerra tra Camera e Senato sulla legge di attuazione della riforma che ha introdotto in Costituzione il pareggio di Bilancio. I due rami del Parlamento, dopo una riunione tra i capigruppo, hanno infatti avviato entrambe l’esame del ddl attuativo.

Allo stato, esclusi i tre possibili nuovi arrivi e il Ddl sul pareggio, si contano ben 11 provvedimenti tra decreti e Ddl. Alcuni dei quali veri e propri scogli nella trattativa politica e negli equilibri tra i gruppi (si legga riforma elettorale o delega fiscale). Ci sono poi i decreti, urgenti, in scadenza. Alcuni dei quali aspettano l’ok di una commissione per andare all’esame di un’altra ed essere ‘compressi’ in un nuovo testo. Come nel caso del decreto sul Ponte sullo Stretto che e’ in attesa dell’ok della Lavori Pubblici, a sua volta in attesa del parere della commissione Bilancio che nel frattempo esprime pareri su tutti gli altri provvedimenti. Poi il Ponte Stretto viene inviato all’Industria che lo ‘infila’ dentro il decreto Sviluppo che a sua volta slitta (alla prossima settimana) per mancanza dei pareri della Bilancio.

Ma c’e’ una ‘tagliola’ in vista (anche se non vale per i decreti e le misure non finanziarie): l’apertura della sessione di bilancio ancora non ufficializzata. Incapperebbe (ma si sta trattando su questo) l’esame della delega fiscale che potrebbe pero’ sopravvivere (se ci fossero le condizioni ‘politiche’) ed avere il via libera dopo la Stabilita’. Il week end si preannuncia quindi di lavoro per convertire tutto in tempo prima dell’avvio dell’esame del bilancio. Tra commissioni e aula i provvedimenti sono 11: decreto Tfr statali (commissione Affari costituzionali); decreto Sviluppo (commissione Industria); Costi politica (prima alla Bilancio e Affari Costituzionali ora in aula con fiducia) che include 1 decreto sul terremoto; Province (Affari costituzionali); Stretto di Messina (ora alla Lavori pubblici, verso la commissione Industria). Poi legge elettorale, stabilita’, delega fiscale, e comunitarie (2011 e 2012).