Commercio, crolla il clima di fiducia delle imprese | Confcommercio

Commercio, crolla il clima di fiducia delle imprese

Secondo la periodica indagine Istat, a dicembre, l'indice  del clima di fiducia delle imprese italiane è sceso a 75,4 dal 76,5 di novembre. La riduzione dell'indice complessivo deriva dal calo della fiducia delle imprese dei servizi di mercato, delle costruzioni e del commercio al dettaglio, solo parzialmente bilanciato dal lieve miglioramento registrato nell'industria.

giovedì 27 Dicembre 2012 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Secondo la periodica indagine Istat, a dicembre, l’indice  del clima di fiducia delle imprese italiane è sceso a 75,4 dal 76,5 di novembre. La riduzione dell’indice complessivo deriva dal calo della fiducia delle imprese dei servizi di mercato, delle costruzioni e del commercio al dettaglio, solo parzialmente bilanciato dal lieve miglioramento registrato nell’industria.

Per quanto riguarda in particolare in terziario, l’indice del clima di fiducia diminuisce sia nelle imprese dei servizi di mercato, da 73,4 di novembre a 71,9, sia in quelle del commercio al dettaglio, da 80,6 a 77,8.
Nei servizi, peggiorano le attese sull’andamento dell’economia in generale ed i giudizi sugli ordini; migliorano, invece, le attese sugli ordini.
Nel commercio al dettaglio l’indice del clima di fiducia diminuisce sia nella grande distribuzione (da 76,7 a 70,9) sia nella distribuzione tradizionale (da 87,0 a 85,3).

Aumenta l’indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere, da 88,5 di novembre a 88,9, mentre diminuisce lievemente quello delle imprese di costruzione, da 79,6 di novembre a 79,5.
Le attese di produzione delle imprese manifatturiere peggiorano, ma migliorano i giudizi sugli ordini; i giudizi sulle scorte di magazzino peggiorano.
L’analisi del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un peggioramento delle attese di produzione nei beni strumentali (da -2 a -6 il saldo) e una stabilità nei beni di consumo e in quelli intermedi.
Nelle costruzioni peggiorano sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione, sia le attese sull’occupazione (da -50 a -51 e da -17 a -18 i rispettivi saldi).