Concorrenza sleale, pubblici esercizi e locali da ballo all’attacco
Il sindacati Fipe (Pubblici Esercizi) e Silb (Locali da ballo) della provincia di Perugia chiamano le istituzioni alla resa dei conti: "E' ora che dicano chiaramente cosa pensano in materia di abusivismo". E denunciano l'ennesimo episodio, protagonista la Pro Loco di Balanzano (Perugia).
“La crisi che ha già decimato centinaia di imprese del nostro settore, e che minaccia migliaia di posti di lavoro, impone a tutti un atteggiamento di grande attenzione verso l’economia del territorio e un senso di forte responsabilità.
E’ ora che i nostri amministratori facciano sapere come la pensano in materia di abusivismo. E’ ora che facciano una scelta di campo precisa: sono per il rispetto delle regole di mercato o preferiscono il ‘lasciar fare’, nella speranza di acquisire più facili consensi? Le nostre imprese, soprattutto in questa difficile contingenza, vogliono misurarsi in un mercato sano e non drogato da mille iniziative di concorrenza sleale”.
Romano Cardinali, presidente della Fipe – Confcommercio della provincia di Perugia, l’associazione di categoria più rappresentativa degli imprenditori dei pubblici esercizi, torna ad esprimere il fortissimo disagio del settore per il perdurare, sul territorio umbro, di fenomeni di abusivismo che mettono in gravissima difficoltà le imprese.
“I nostri imprenditori sono delusi per la scarsa attenzione degli amministratori e dei politici umbri nei confronti di questo problema”, continua Cardinali. “Dopo anni di richieste inascoltate, la rabbia e il malcontento stanno arrivando a livelli di guardia, soprattutto nel vedere la sfrontatezza con cui si manifestano le ultime iniziative di concorrenza sleale”.
Cardinali si riferisce, in particolare, agli eventi programmati dalla Pro Loco di Balanzano, che, non contenta di aver già organizzato la sua sagra estiva, va promovendo serate danzanti e culinarie, definite dagli stessi organizzatori una “piccola sagra”.
Una piccola sagra non compresa, però, nel calendario del Comune di Perugia, che si colloca, a detta degli stessi organizzatori quale “alternativa” ai ristoranti, “anche per organizzare quegli appuntamenti conviviali aziendali tipici nel periodo delle festività natalizie”.
“Una cosa vorremmo fosse chiara”, aggiunge Enzo Muscinelli, presidente Silb Umbria, il sindacato italiano locali da ballo aderente a Confcommercio. “Le imprese vogliono poter lavorare, ma non intendono accettare la concorrenza sleale di chi non è sottoposto a una pressione fiscale che supera il 55% e di chi non deve sopportare pesantissimi oneri burocratici: solo per seguire le proprie vicende fiscali le aziende perdano in media 36 giorni lavorativi l’anno, il 76% in più rispetto alla media dell’Unione Europea. Senza contare i molti e onerosi adempimenti a cui siamo tenuti sotto il profilo igienico sanitario, della sicurezza e tutela dei lavoratori. Se la sicurezza, la salute e la tutela di lavoratori e consumatori è un valore, lo è per tutti i soggetti economici; e chi vende un prodotto o un servizio dietro un corrispettivo lo è, come nel caso di Balanzano.
Non vogliamo interventi protezionistici, ma che tutti osservino le stesse regole: è il mercato che poi sceglie, ma noi vogliamo competere a parità di condizioni”.
“Gli imprenditori sono stanchi di ripetere gli stessi appelli”, conclude Cardinali. “La perdita del posto di lavoro è sempre drammatica, ma fa meno rumore se a chiudere sono tanti bar, ristoranti, locali da ballo rispetto a una sola grande impresa manifatturiera. I nostri amministratori dovrebbero spiegarci perché. E perché non si riesce a scardinare le resistenze che impediscono di portare a termine in modo soddisfacente una revisione della legge regionale delle sagre che finalmente riconduca queste attività nel loro alveo naturale, nel senso della tutela dei consumatori e del rispetto delle regole del mercato. Anche su questo fronte attendiamo un segnale forte di discontinuità”.
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