Consumazione al banco, nuova protesta Fipe in tutta Italia | Confcommercio
Consumazione al banco, nuova protesta Fipe in tutta Italia

Consumazione al banco, nuova protesta Fipe in tutta Italia

Con una nuova iniziativa di protesta scattata in tutta Italia, Fipe chiede al governo di rimuovere il divieto di consumazione al banco nei bar.
giovedì 29 Aprile 2021 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Secondo Fipe Confcommercio, il divieto di consumazione al banco nei bar è una interpretazione giuridicamente incomprensibile e immotivata sotto il profilo sanitario. Deve perciò intervenire il ministero dello Sviluppo Economico per rimuovere il divieto.
Scatta dal 30 aprile, in tutta Italia, una nuova mobilitazione di protesta di Fipe Confcommercio, la maggiore organizzazione di rappresentanza dei pubblici esercizi, a cui aderisce anche Fipe Umbria Confcommercio.

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Un altro pesante colpo ai bar che hanno perso già 8 miliardi di euro di ricavi e 90.000 posti di lavoro.
La circolare del 24 aprile, con cui il Ministero dell’Interno ritiene che il DL “Riaperture” vieta ai bar la possibilità di effettuare la somministrazione al banco, è giuridicamente incomprensibile e non ha alcun fondamento di sicurezza sanitaria.
Si tratta di un’interpretazione che nessuno si aspettava considerando che il decreto non esclude espressamente il consumo al banco ma, al contrario, ha voluto specificare con quali modalità può avvenire il consumo al tavolo (esclusivamente all’esterno fino al 31 maggio).
D’altra parte, dopo 14 mesi di blocco delle attività di ristorazione, almeno l’aspettativa di una regolamentazione puntuale non dovrebbe essere tradita: in zona gialla i bar hanno sempre avuto la possibilità di effettuare la somministrazione al banco anche in virtù del fatto che si tratta di un consumo veloce, che non implica una lunga permanenza all’interno degli esercizi.
In sostanza, stando alla circolare del Ministero dell’Interno, la somministrazione al bancone non si potrà fare prima del 1° luglio mentre a partire dal 1° giugno sarà possibile consumare al chiuso ma al tavolo. Un paradosso giuridico e sanitario.

“E’ un attacco al modello di offerta del bar italiano” – dichiara Romano Cardinali, presidente di Fipe Umbria – “che si differenzia da quelli degli altri Paesi proprio perché basato sul consumo al banco. Un provvedimento punitivo ingiustificato anche sotto il profilo scientifico, rispetto i rischi sanitari che si corrono. Anzi la scienza continua a sostenere che il rischio di contagio cresce con l’aumento del tempo di contatto.”

Per dare voce ai 2.014 bar del nostro territorio (1.538 nella provincia di Perugia e 475 nella provincia di Terni), Fipe – Confcommercio Umbria si associa alla richiesta di un intervento urgente da parte del ministero dello Sviluppo Economico, perché ormai il tema della salute pubblica non può essere separato da quello della tenuta di un intero settore produttivo.

 

Riaperture di bar e ristoranti, facciamo chiarezza! Guida agli adempimenti attualmente in vigore

 

Allegati
Locandina Fipe Confcommercio
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Info e contatti

Fipe Umbria Confcommercio – dott. Giovanni Rubeca – tel. 075.506711.