Credito, banche "avare" con le imprese umbre | Confcommercio

Credito, banche “avare” con le imprese umbre

Secondo una analisi sul credit crunch realizzata dalla Cgia di Mestre su dati Bankitalia, l'Umbria è al quarto posto in Italia tra le regioni che hanno subito una maggiore stretta creditizia ai danni delle imprese, con un -4,44%.

domenica 5 Agosto 2012 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Secondo una analisi sul credit crunch realizzata dalla Cgia di Mestre su dati Bankitalia, l’Umbria è al quarto posto in Italia tra le regioni che hanno subito una maggiore stretta creditizia ai danni delle imprese, con un -4,44% nell’ultimo anno.
Stanno peggio solo il Molise (-6,68%), la Sardegna (-5,15%) e la Calabria (-5,11%).

Nell’ultimo anno le imprese italiane hanno subito una riduzione dei prestiti bancari per un importo complessivo di 30,4 miliardi di euro.
E’ vero – sottolinea la Cgia – che c’è stato anche un calo della domanda di credito, ma un crollo nelle erogazioni di questa entità sta mettendo a dura prova la tenuta finanziaria soprattutto delle piccole e micro imprese.

Nel periodo 30 giugno 2011-30 giugno 2012, in Umbria i prestiti alle imprese sono calati  di 573 milioni di eruo, passando da 12,902 miliardi di euro a 12,328 milardi di euro.

La Cgia di Mestre sottolinea nella sua indagine una ulteriore anomalia: “Quasi l’80% degli impieghi alle imprese non finanziarie va al 10% dei migliori affidati, ovvero alla migliore clientela. Ma quando  si vanno a vedere le sofferenze bancarie, vale a dire la capacità di restituire il prestito ricevuto nei tempi e nei modi prestabiliti, ci si accorge che in capo a quel 10% pesa quasi l’80% delle insolvenze totali. Insomma, i soldi vanno a pochi che non sono per niente affidabili, penalizzando così la quasi totalità delle imprese, vale a dire l’altro 90%, che riceve le briciole, pur dimostrando di essere solvibile”.
E sicuramente tra quel 10% di clientela “privilegiata”, non ci sono artigiani, negozianti o piccoli imprenditori.