Credito più difficile e più costoso
Le strategie di Umbria Confidi – Confcommercio per sostenere le imprese
“Dopo trentacinque anni di attività, oggi siamo più che mai convinti nel confermare il nostro impegno a fianco delle imprese, soprattutto nel momento in cui avvertono più forte il peso della crisi ed è più difficoltoso l’accesso al credito, con un servizio arricchito da nuovi contenuti e più capillare”.
Andrea Tattini, presidente di Umbria Confidi, la cooperativa di garanzia del sistema Confcommercio, ha condiviso con i propri iscritti, riuniti a Foligno in assemblea, le linee strategiche della struttura per il prossimo futuro.
“Che le banche abbiano stretto i cordoni della borsa è una realtà – continua Tattini – così come è una realtà che alla diminuzione delle imprese che ottengono credito si accompagna un aumento dei costi relativi ai finanziamenti.
Noi continuiamo a sostenere le imprese, insieme alle banche che consentono l’operatività, con un servizio che non si limita alla garanzia, ma che fa della consulenza il suo punto di forza. Stiamo realizzando a questo scopo progetti per la creazione di una rete di consulenti, in grado di orientare efficacemente l’impresa verso i prodotti finanziari più adeguati alle proprie esigenze.
Allo stesso tempo, andiamo sul mercato con una garanzia diversificata e modulata in base al rischio del finanziamento, così da garantire alle imprese socie una pluralità di prodotti. Da oggi siamo inoltre in grado di rilasciare garanzie anche in favore dei liberi professionisti. Ci stiamo adoperando attivamente con la Regione affinché destini risorse adeguate alla capitalizzazione del nostro e degli altri confidi umbri, in modo da potenziarne la operatività”.
Oltre 8.800 imprese socie, 529 pratiche garantite per quasi 30 milioni di euro di finanziamenti deliberati, oltre 20 banche convenzionate, una rete commerciale diffusa sul territorio composta da 11 sportelli e 5 consulenti del credito: sono questi i numeri che descrivono l’operatività di Umbria Confidi nel corso del 2011.
Tanti i “prodotti” a disposizione delle imprese: garanzia sussidiaria fino al 50% tramite l’attività tradizionale; garanzia a prima richiesta fino al 50% tramite il Centro Fidi Terziario, intermediario vigilato dalla Banca d’Italia; adesione al Pacchetto anticrisi tramite il quale effettuare operazioni in co-garanzia con Gepafin finalizzate al consolidamento passività; garanzie fino al 100% a valere sui fondi Antisura messi a disposizione dal Ministero dell’Economia e Finanza per operazioni in supporto di imprese in difficoltà “a rischio usura”; garanzie a valere sui fondi Ati Prisma in partenariato con tutti i confidi Umbri e Gepafin capofila.
I dati dell’Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi, realizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Ricerche, confermano l’analisi di Andrea Tattini sulla stretta al credito e l’aumento dei costi dei prodotti finanziari.
Nel primo trimestre del 2012, infatti, diminuiscono le imprese in grado di fronteggiare il proprio fabbisogno finanziario senza alcuna difficoltà (sono il 36,1% contro il 41,8% del trimestre precedente) e, per la prima volta dal 2008, sono più numerose le imprese che ottengono meno credito di quello richiesto o non lo ottengono affatto (quasi il 37%) rispetto a quelle che si sono viste accordare il finanziamento (34,2%); peggiora, infine, il giudizio delle imprese per quanto concerne il costo dei finanziamenti, il costo delle cosiddette “altre condizioni” e il costo dei servizi bancari; ma è negativa anche la percezione riguardo alla durata temporale del credito e alle garanzie richieste da parte delle banche a copertura dei finanziamenti concessi.
Perugia 6 giugno 2012
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