Cultura, motore di sviluppo: convegno Confcommercio a Perugia
Come la musica, l’arte e lo spettacolo contribuiscono al rafforzamento dell’economia reale creando valore per le imprese e i territori: era questo il tema al centro del convegno “Più cultura, più crescita”, organizzato da Confcommercio e Impresa Cultura Italia-Confcommercio, in collaborazione con Umbria Jazz, che si è tenuto a Perugia, nella Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni.
Oltre ai presidenti Sangalli e Mencaroni, sono intervenuti: il presidente di Agis e di Impresa Cultura Italia-Confcommercio Carlo Fontana; il presidente della Fondazione Umbria Jazz Renzo Arbore; il presidente della Federazione del Jazz Italiano Paolo Fresu; il presidente di Italiafestival Francesco Maria Perrotta; il Sovrintendente del Macerata Opera Festival Luciano Messi; l’assessore alla cultura della Regione Umbria Fernanda Cecchini; l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Perugia Michele Fioroni; Mario Abis, professore all’Università IULM e Partner Rsm-Makno; Luca Ferrucci, professore all’Università degli Studi di Perugia.
Nel corso dell’incontro è stata presentata un’indagine sugli investimenti delle imprese in cultura e sull’impatto economico degli eventi culturali e creativi per i territori.
LE IMPRESE PUNTANO SULLA CULTURA
“Lo scorso anno”, ha detto ancora il presidente Carlo Sangalli, “la Confcommercio – che rappresenta da oltre 70 anni le imprese del commercio, poi del turismo, infine dei servizi, quindi della logistica, dei trasporti e il turismo – ha fatto un altro passo in avanti nella sua rappresentanza. Un passo in direzione della cultura, formando il Coordinamento Impresa Cultura Italia, che riunisce tutte le Associazioni del settore della cultura, dello spettacolo, dell’intrattenimento, della creatività aderenti a Confcommercio.
Per noi, ma non solo per la Confcommercio, questo è stato un piccolo grande passaggio storico. Così facendo, infatti, la più grande organizzazione di rappresentanza degli interessi imprenditoriali italiana ha lanciato un segnale chiaro.
La Confcommercio ha riconosciuto la cultura come una componente fondamentale e autonoma, trasversale ma non accessoria, del terziario di mercato e dell’economia del Paese.
Ed è un primo passo: siamo convinti che bisogna andare avanti, partendo da Impresa Cultura Italia di Confcommercio, per costruire insieme ad altri protagonisti collettivi delle attività culturali un unico contenitore, un contenitore pubblico – privato all’insegna della sussidiarietà. Qualcosa, insomma, che ancora non c’è.
Non possiamo perdere l’occasione della cultura come motore di sviluppo”.
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