Dal Governo via libera alla Legge di Stabilità
Il provvedimento da 11,6 miliardi (27,3 nel triennio 2014-2016) prevede un taglio del cuneo fiscale di quasi 3 miliardi per l'anno prossimo. Niente sforbiciata alla sanità, rinviato il capitolo Iva. Arriva la service tax (Trise). Confcommercio: "forte delusione rispetto alle attese".
Nessun taglio alla sanità, riduzione del cuneo fiscale con 5,6 miliardi in dote alle imprese e 5 miliardi per alleggerire il peso del fisco sui lavoratori: sono queste le misure chiave della Legge di Stabilità da 11,6 miliardi di euro (27,3 miliardi nel triennio 2014-2016), approvata dal governo Letta e che ”per la prima volta – ha scandito il premier – non comincia con una sforbiciata di tagli e di nuove tasse che servono per Bruxelles”’. E’ finito, hanno dito all’unisono il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni scesi in conferenza stampa durante una pausa dei lavori del Cdm per illustrare il pacchetto di misure, il tempo delle ”mannaie” e ora l’Italia puo’ tornare a crescere: i conti pubblici sono infatti in ordine, è l’assicurazione ribadita, a tal punto che il prossimo anno il deficit scenderà al 2,5% e la pressione fiscale scenderà di un punto in tre anni arrivando al 43,3%. Oltre a non aver intaccato la sanità pubblica (cancellando nelle ultime 24 ore i taglio per 2,6 miliardi inizialmente previsti) l’altra novità è la decisione di una Legge di stabilità ”in due tempi”: ”Abbiamo dovuto correre – ha ammetsso il premier facendo riferimento alla crisi di governo appena alle spalle – e ci saranno aggiustamenti che per forza di cose saranno messi a punto in Parlamento”. In particolare, a restare aperto è il capitolo sul lavoro: ”la ”ripartizione” dei 5 miliardi di taglio delle tasse ai lavoratori spetterà infatti alle Camere e alle parti sociali”, ha spiegato Letta. Per il primo anno il cuneo vale 2,5 miliardi, meno di quanto richiesto dalle parti sociali, che hanno immediatamente criticato la decisione. Ma ancora prima che il provvedimento approdi al Senato, da dove partirà l’iter, si puo’ già immaginare che la discussione riguarderà anche altri nodi come quello delle risorse per i Comuni. Per l’allentamento del patto di stabilità, infatti, arriva solo un miliardo in investimenti contro i due attesi e anche sul fronte della nuova Service tax il finanziamento messo nero su bianco è solo la metà di quello previsto nelle bozze (1 miliardo anche in questo caso). Così come non convincerà tutti la scelta di non incrementare la tassazione delle rendite finanziarie che ancora nelle ultime bozze doveva salire dal 20 al 22%. Ed è rinvio anche per un altro capitolo, quello dell’Iva. Un tema su cui però il governo si impegna a discutere con il Parlamento nei prossimi mesi, ha assicurato di nuovo il premier ricordando con orgoglio come d’altro canto il governo si sia concentrato sul finanziamento del sociale a partire dalle cooperative e dal rifinanziamento del 5xmille. Le risorse della Legge di stabilità sono cosi’ suddivise, secondo quanto si legge nel comunicato finale del Cdm: 14,6 miliardi nel triennio per sgravi fiscali (rispettivamente 9 per le famiglie e 5,6 per le imprese); i 3,7 miliardi del 2014 sono destinati per 2,5 miliardi alle famiglie (1,5 riguardano l’Irpef) e per 1,2 miliardi alle imprese; 11,2 miliardi nel triennio per azioni sociali, progetti di investimento, impegni internazionali, di cui 6,2 in conto capitale; per il 2014 si prevedono 6,4 miliardi; 1,5 miliardi per investimenti a livello locale e la restituzione di debiti commerciali di parte capitale.
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