“Decreto Ristori”, come ottenere i contributi a fondo perduto | Confcommercio

“Decreto Ristori”, come ottenere i contributi a fondo perduto

Il “decreto Ristori” DL137/2020 ha previsto il riconoscimento di un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che svolgono attività rientranti nei settori economici destinatari delle restrizioni previste dai nuovi DPCM emanati nel mese di ottobre per l’emergenza covid-19.
INFO: Responsabile Fiscale Seac Confcommercio - Nicoletta Censi - Tel. 075.506711- n.censi@confcommercio.umbria.it
lunedì 2 Novembre 2020 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Nella maggior parte dei casi, il contributo è erogato dall’Agenzia Entrate in via automatica a coloro che avevano già beneficiato del precedente contributo a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio e dichiarano di svolgere quale attività prevalente una tra quelle previste nell’elenco allegato.

 CODICI ATECO

E’ demandata al Mise la possibilità di individuare ulteriori codici attività aventi diritto al contributo.

Il nuovo contributo spetta anche ai soggetti che, pur avendo i requisiti, non hanno presentato la domanda e anche a quelli con ricavi o compensi 2019 superiori a 5 milioni di Euro, che erano precedentemente esclusi. In entrambi i casi, dovrà essere presentare la domanda utilizzando il medesimo modello approvato dall’Agenzia Entrate con provvedimento del 10/6/2020, con modalità e termini che saranno resi noti con apposito provvedimento.

L’importo spettante ai soggetti fruitori del precedente contributo è identificato dalla percentuale di ristoro prevista in base al codice ateco (400%, 200%,150%,100%) calcolata sul contributo già percepito.

L’importo spettante ai soggetti che presentano ora la domanda in base al decreto Ristori, viene determinato sulla perdita di fatturato di aprile 2020 rispetto ad Aprile 2019, applicando le rispettive percentuali del 20%, 15%, 10% a seconda della fascia di fatturato 2019, e applicando la percentuale di ristoro prevista per lo specifico codice ateco (400%, 200%, 150%, 100%).

In entrambi i casi, il contributo non è tassato ai fini delle imposte sui redditi ed è corrisposto dall’Agenzia Entrate mediante accredito diretto in conto corrente intestato al beneficiario.