Famiglie umbre meno indebitate della media nazionale | Confcommercio

Famiglie umbre meno indebitate della media nazionale

Secondo una elaborazione condotta dalla CGIA di Mestre per capire lo stato di salute economico delle famiglie italiane, al 31 dicembre 2011 l’indebitamento medio delle famiglie italiane ha raggiunto i 20.107 euro.

domenica 5 Agosto 2012 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Secondo una elaborazione condotta dalla CGIA di Mestre per capire lo stato di salute economico delle famiglie italiane, al 31 dicembre 2011 l’indebitamento medio delle famiglie italiane ha raggiunto i 20.107 euro.

Per indebitamento medio delle famiglie consumatrici  italiane si è inteso quello originato dall’accensione di mutui per l’acquisto di una abitazione, dai prestiti per l’acquisto di auto/ moto e in generale di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, etc.

La provincia di Perugia, che nella classifica generale si colloca al 46mo posto, è al di sotto di questa media, sia per l’entità complessiva del debito, pari a 18.696 euro, che per l’incremento, che nella provincia è stato di 796 euro, contro una media nazionale di 911.
La provincia di Terni, che è al 66mo posto, ha un indebitamento medio di 16.539 euro, con un incremento di 739 euro.
Le più esposte con le banche italiane sono le famiglie residenti nella provincia di Roma, con un dato medio pari a 29.435 euro, seguono quelle di Milano, con 28.680 euro, di Lodi, con 28.560 euro, Monza-Brianza, con 27.891 euro e di Prato, con 26.930 euro.

Dall’inizio della crisi (gennaio 2009), l’incremento è stato a livello nazionale del +33,4%, pari, in termini assoluti, a 5.039 euro; in provincia di Perugia è stato del 25,7%, pari in valore assoluto a 3.826 euro.

In generale – osserva la CGIA di Mestre – la maggiore incidenza del debito sul reddito si rileva nelle famiglie economicamente più deboli: con il progressivo aumento della disoccupazione questa situazione è destinata a peggiorare. Non dimentichiamo, inoltre, che in Italia esiste un ampio mercato del prestito informale che non transita per i canali ufficiali. Vista la forte contrazione degli impieghi bancari avvenuta in questi ultimi anni,  non è a escludere  che questo fenomeno sia in espansione, con il pericolo che la piaga dell’usura si diffonda a macchia d’olio.