Fase 2 , appello di Mencaroni (Confcommercio Umbria): “Non vanifichiamo gli sforzi fatti”
Un appello forte, frutto anche di un confronto e di una piena unità di intenti con la presidente della Regione Tesei, quello rivolto dal presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni – alla luce degli episodi di risse e assembramenti che si sono verificati in questi giorni in alcune città umbre – perché tutti rispettino le regole di comportamento previste dalla Fase 2.
Un appello che chiama in causa prima di tutto il senso di responsabilità dei cittadini, e in particolare dei giovani. “Siamo perfettamente consapevoli – dichiara – che i nostri ragazzi hanno particolarmente sofferto la privazione della socialità imposta dal lockdown, e comprendiamo la loro voglia di tornare alla spensieratezza e al divertimento. Ma debbono capire che il rispetto dell’uso delle mascherine, del distanziamento, del divieto di assembramenti è il primo fondamentale passo verso una piena normalità, e che basta niente per tornare indietro. Non ci possiamo permettere di retrocedere rispetto a quanto raggiunto grazie allo sforzo di associazioni datoriali, sindacali e istituzione regionale. Ai giovani quindi dico: ‘Non permettete che il comportamento sbagliato e aggressivo di alcuni rovini le prospettive di normalità di tutti, siate i primi guardiani delle regole, state lontani da chi queste regole le infrange deliberatamente e senza rispetto della collettività’”.
Il presidente di Confcommercio Umbria chiede poi un impegno ulteriore di vigilanza alle Forze dell’Ordine: “Non saremo mai abbastanza grati – sottolinea – per il lavoro che i tutori dell’ordine hanno fatto in questi mesi, e ci rendiamo conto dell’impegno enorme che devono fronteggiare, ma dobbiamo chiedere una presenza ancora più incisiva nelle zone calde delle nostre città per prevenire e reprimere episodi che rischiano seriamente di far tornare ad un inasprimento delle misure. I titolari di pubblici esercizi sono chiamati a fare la loro parte, e la fanno, ma è oggettivamente impossibile impedire che fuori dai locali, e addirittura dopo la loro chiusura, si verifichino assembramenti, che purtroppo in alcuni casi sono degenerati in atti violenti. Alcuni si sono visti costretti ad assumere stewart e vigilanti privati, proprio per scongiurare episodi riprovevoli, ma questo è inaccettabile, perché in un momento in cui le attività hanno l’acqua alla gola caricarle di un ulteriore costo significa davvero metterle in ginocchio. Gli imprenditori umbri sono molto preoccupati perché se a causa di questi comportamenti si dovesse tornare ad un restringimento delle aperture, davvero sarebbe una tragedia. Questo primo week end dopo il lockdown è una prova del nove. Per questo – conclude Mencaroni – mi appello a tutti gli umbri perché si impegnino a mantenere salda l’immagine di una regione che ha fatto grandi sacrifici con dignità e disciplina, pensando sempre e prima di tutto alla salute e al bene comune”.
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