Federalberghi Umbria: “L’IMU strozza le imprese ricettive: a rischio l’offerta turistica umbra”
A Perugia gli alberghi pagheranno più di 1.000 euro per camera contro le 600 della media nazionale – Tutti i numeri dell’imposta nell'analisi Federalberghi
“Il versamento della prima rata dell’IMU, con scadenza lo scorso 18 giugno, ha già creato difficoltà enormi alle imprese ricettive, che si troveranno a dover pagare, in qualche caso, anche tre volte la cifra che pagavano con la vecchia ICI, in condizioni di mercato molto più critiche. I nostri amministratori devono comprendere che c’è un limite oltre il quale l’imposizione fiscale diventa un vero e proprio killer per le imprese, per le quali l’albergo o la pensione è un bene strumentale all’esercizio dell’attività”. Parola di Giorgio Mencaroni, presidente di Federalberghi Umbria, che presenta gli ultimi dati relativi all’impatto dell’Imposta Unica sugli Immobili sul territorio regionale.
Dall’analisi dei dati elaborati dal Centro Studi di Federalberghi, si scopre che le imprese ricettive umbre pagheranno molto di più rispetto alle imprese delle altre regioni italiane e quasi il doppio rispetto alla media nazionale.
La rendita catastale delle imprese umbre, che determina il valore sul quale si applica l’imposta, risulta infatti già molto alta.
In Umbria si parla infatti (valori anno 2010) di oltre 21 milioni di euro complessivi, mentre per il Piemonte, ad esempio, di oltre 39 milioni di euro. L’Umbria ha però una dotazione di 574 alberghi e 14.988 camere, mentre in Piemonte le strutture ricettive sono 1.545 e le camere 42.455.
Con l’obbligatoria rivalutazione del 5%, la rendita catastale delle strutture alberghiere umbre arriva a 22.309.614 euro e quella del Piemonte a 41.628.177.
Attraverso l’applicazione del coefficiente di riferimento per i fabbricati del gruppo catastale della categoria “alberghi e pensioni”, Federalberghi ha calcolato per le strutture umbre un gettito IMU, per l’anno 2013, (con l’aliquota base dello 0,76) di 11.020.949 euro. In Piemonte sarà di 20.564.319 euro.
Applicando invece l’aliquota massima dell’1,06, come ha fatto il Comune di Perugia, aumentano di molto le cifre del gettito IMU: in Umbria si arriva a più di 15 milioni di euro (12.835.983 nella provincia di Perugia e 2.535.341 nella provincia di Terni); in Piemonte si arriva a 28.681.814 euro, ripartiti tra le otto province.
La vera sorpresa arriva quando si analizza la stima del gettito IMU per esercizio alberghiero e per camera. Ad esclusione del Lazio, infatti, le imprese umbre sono quelle che pagano l’imposta per camera più alta in Italia, di molto superiore alla media nazionale.
Calcolando l’aliquota 0,76, si chiede agli alberghi e pensioni umbre di pagare 735 euro per camera, con una media per struttura di 19.200 euro. Mentre la media italiana è di 451 euro per camera e 14.542 euro per struttura. In Piemonte le imprese pagheranno 484 euro per camera e 13.310 per struttura.
Calcolando invece l’aliquota massima (1,06), che purtroppo devono sostenere tante imprese umbre e in primo luogo quelle del Comune di Perugia, l’imposta per camera arriva a oltre 1.000 euro (1.025) e la media per struttura a 26.779 euro. La media italiana è invece di 629 euro per camera e 20.282 euro per struttura.
“Per l’Umbria si può parlare di un vero e proprio salasso”, conclude il presidente Mencaroni, “soprattutto in un momento di difficoltà ed incertezza come l’attuale.
Lo stesso Centro Studi Federalberghi ha calcolato che, rispetto alla vecchia ICI, le imprese ricettive dovranno sborsare in media 6.763 euro in più. Ma solo nel caso in cui i Comuni avessero applicato l’aliquota minima dello 0,76. Cosa che in molti, il capoluogo in testa, si sono ben guardati dal fare”.
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