Fisco: è ora di cambiare
Presso la sede di Confcommercio parlamentari ed economisti hanno discusso del libro di Dino Pesole, giornalista del Sole 24 Ore, "Il Salasso - Come non finire dissanguati dalle tasse. Cinque mosse per cambiare il fisco".
SANGALLI: TASSAZIONE INSOPPORTABILE, LE IMPRESE NON CE LA FANNO PIU'
CORRUZIONE: ITALIA SEMPRE PEGGIO
“Il Salasso – Come non finire dissanguati dalle tasse. Cinque mosse per cambiare il Fisco”. È il titolo del libro di Dino Pesole, giornalista del Sole 24 Ore, che è stato presentato a Roma presso la sede nazionale di Confcommercio nel corso di un dibattito cui – oltre al presidente Carlo Sangalli (vedi allegato, ndr) – hanno partecipato parlamentari ed economisti. Il primo a prendere la parola è stato proprio Pesole, che ha definito quella fiscale “la principale questione italiana, sulla quale si sentono però troppo spesso valutazioni semplicistiche e poco approfondite” e ha sottolineato l’esigenza di “riformare profondamente il sistema fiscale italiano, a partire da una semplificazione delle procedure”. Per Maurizio Leo, vicepresidente della Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, “la strada maestra da seguire è quella di ripensare il sistema fiscale in profondità: la delega fiscale in discussione in Parlamento non è la soluzione in questo senso perché non è altro che un pannicello caldo. Bisogna partire dalla fiscalità d’impresa, separando il mondo delle pmi da quello delle imprese di grandi dimensioni, concedendo alle prime una sorta di concordato preventivo e rimodulando in senso favorevole al contribuente le sanzioni per mancato o ritardato pagamento”. Massimo Garavaglia, vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera, ha detto che “ciò che più preoccupa è che nel 2013 le entrate saranno drammaticamente inferiori rispetto all’anno in corso, anche alla luce del numero di imprese che chiudono. Ci sono molte cose da fare e anche alcune da non fare, come il redditometro, che ha un senso, ma non con questa tempistica: farlo uscire alla vigilia delle feste natalizie vuol dire dare un ulteriore spallata ai consumi. Tra quelle da fare assolutamente c’è la semplificazione, che è a alla base della riforma del fisco. Oggi siamo all’emergenza totale, dobbiamo tenere in vita le imprese”. Secondo Francesco Boccia, membro della Commissione bilancio della Camera, “è necessario rimettere in ordine redditi, patrimonio e consumi mettendosi d’accordo su un nuovo meccanismo redistributivo. Non potendo aumentare né il debito né la tassazione, l’unica soluzione è alleggerire il peso fiscale sul lavoro dipendente appesantendo quello sulle transazioni finanziarie. Cancellare gli incentivi alle imprese per abbassare le tasse? È una scelta prettamente politica: in molti sono d’accordo, ma bisogna rendersi conto delle conseguenze sociali. Al fondo di ogni discussione resta che se non rimettiamo 70-100 euro netti a fine mese nelle tasche degli italiani i consumi non ripartiranno”. L’economista Giuseppe Maria Pignataro ha quindi sottolineato che “il terremoto finanziario scatenato dal fallimento della Lehman Brothers è costato ad oggi all’Italia 100 miliardi di euro di prodotto. C’è dunque un problema di salvezza nazionale: dobbiamo necessariamente modificare le nostre strategie, altrimenti non torneremo su un percorso virtuoso a meno di utilizzare armi non convenzionali. È fondamentale fare sistema, senza farsi influenzare dalle diverse ideologie”. La serie degli interventi è stata conclusa da Alessandro Mastromatteo, tributarista dello Studio Santacroce di Roma, che ha evidenziato “la necessitá di un nuovo patto fiscale tra Fisco e contribuente”.
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