Grilli: “Per vincere la sfida della crisi dobbiamo guardare avanti”
L'intervento del ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, ha concluso i lavori della quinta edizione del Forum dei Giovani Imprenditori di Confcommercio. Grilli: "Dobbiamo adattare la nostra realtà a livelli che ci consentano di poter competere".
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Venezia. L’intervento del ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha concluso i lavori della quinta edizione del Forum dei Giovani Imprenditori di Confcommercio. “Mi piacerebbe poter dire che il peggio è passato, che la crisi è finita ma purtroppo questo non si può dire. Siamo sulla strada giusta, anche se è ovvio che non tutto quello che stiamo facendo è la soluzione più adatta. Siamo stati gestiti da una mentalità troppo vecchia in passato, bisogna avere una mentalità giovane che sappia comprendere che il mondo è cambiato moltissimo in questi venticinque anni. L’unica possibilità di avere successo è guardare avanti”. Fondamentale secondo Grilli avere una mentalità aperta, capire che il gioco è cambiato e le regole non si possono fare più localmente ma sono imposte da un mondo che si è globalizzato”. “Oggi – ha detto Grilli – è necessario andare fuori è capire come funzionano i modelli economici e organizzativi. Dobbiamo adattare la nostra realtà a gradi di flessibilità che ci consentano di poter competere. Non c’è una possibilità di riuscire a mantenere un sistema diverso da quello che l’Europa e il mondo adottano”. Il ministro ha poi osservato che oggi l’Italia “sta scontando un problema di mancanza di fiducia che il mondo ha nei confronti del nostro Paese. Il risparmio mondiale dice noi dell’Italia non ci fidiamo più. Bisogna tornare a renderci credibili e attrarre investimenti. Altrimenti questa sfida non la possiamo vincere. Quindi anche avendo una strategia di crescita adeguata dobbiamo convincere gli altri che lo è”. Grilli ha ricordato che la prima sfida che questo governo ha dovuto affrontare è stata proprio questa: “se investite i vostri soldi nel nostro Paese siate sicuri che li riavrete in ordine. Ma per fare questo bisogna avere i conti pubblici in ordine e questo vuol dire avere il bilancio in pareggio senza se e senza ma”. “Un obiettivo imprescindibile – ha aggiunto Grilli – che certamente ha dei costi sociali e di questo siamo consapevoli”.” Il bilancio in pareggio è ora diventato un requisito costituzionale- ha poi rivendicato il ministro – questo non basta ovviamente, dobbiamo impegnarci anche a ridurre il debito pubblico”. Grilli ha poi affrontato il tema della dismissione del patrimonio pubblico. “Non manca la volontà, in passato siamo stati leader nei processi di privatizzazione in questo campo. Oggi ripartire con un grande e credibili programma di privatizzazione è più complesso. Non abbiamo più come Stato questo grande patrimonio di imprese. Oggi le aziende sono quasi tutte territoriali e di piccole dimensioni. Questa è un agenda di impegni che dovrà essere continuata anche da chi arriverà dopo di noi perché è necessario farlo. Sono le “best practices” che si devono fare per agganciare la ripresa”. “Quando si fanno cose impattanti ha poi osservato il ministro – l’equità non è una cosa così ovvia. Parlando della lotta all’evasione Grilli ha osservato che è una condizione irraggiungibili. “Abbiamo elevato molto l’asticella della lotta all’evasione. Aumentando la base imponibile si riuscirà a ridurre le aliquote per tutti. Questa è la sfida”. Sui ritardi di pagamenti della Pubblica Amministrazione Grilli ha detto che la maggior parte non è dovuta all’amministrazione centrale ma a quelle territoriali. “Abbiamo approvato la nuova direttiva sulle velocizzazioni dei pagamenti. E’ una sfida importante che richiederà sicuramente aggiustamenti”. “La semplificazione della Pubblica Amministrazione è un progetto complesso perché non è solo una questione di numero di adempimenti e dunque la sua riduzione. Si tratta di cambiamento di paradigma dove la Pa deve esistere come strumento di servizio al cittadino”. Grilli ha poi parlato di Europa: “L’Europa ha le sue regole e un suo progetto: spesso si divide l’Europa in due, centro e periferia. L’Italia di solito viene messa in periferia. E’ qualcosa che dobbiamo rifiutare come concetto di sostanza. L’Italia è uno dei Paesi fondatori, è troppo grande per essere considerata periferia. Nessuno in Europa ci considera periferia: dobbiamo vedere l’Europa come una casa comune in cui noi abbiamo diritti e doveri da condividere con gli altri”. Grilli ha concluso il suo intervento ricordando le altre sfide da affrontare come quelle del precipizio fiscale americano “che potrebbe avere un impatto devastante sull’economia mondiale”, la politica monetaria europea e le economie emergenti”. Sul credito infine, Grilli ha detto che bisogna riuscire a preservare la solidità delle banche senza che questo significhi per le banche non dare servizi adeguati. In alcuni mercati il credito arriva ed in altri no: dobbiamo risolvere il problema ma da soli non possiamo risolvere il problema”.
Ugo Da Milano
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