Imposte altissime e crisi dei consumi: le imprese ricettive umbre sono in affanno
La fotografia del settore nell’intervento di Vincenzo Bianconi, presidente Federalberghi della provincia di Perugia – Confcommercio, al seminario su “Turismo: gli strumenti anticrisi”
Le imprese ricettive umbre sono in affanno: non hanno ancora assorbito la batosta dell’IMU, che in certi casi ha moltiplicato per tre quanto si pagava con la vecchia ICI, ancora vedono all’orizzonte la tassa di soggiorno, e devono misurarsi con prospettive incerte per la stagione già avviata.
Vincenzo Bianconi, presidente Federalberghi della provincia di Perugia – Confcommercio, non nasconde la preoccupazione della categoria, nel suo intervento di apertura del seminario su “Turismo: gli strumenti anticrisi”, che si svolge oggi (a partire dalle ore 15,30) al Perugia Plaza Hotel, e che si avvale del contributo di due tecnici – Giovanna Manzi (CEO Bestwestern Italia) e Marco Malacrida (STR Global) – per affrontare, rispettivamente, due aspetti importanti della gestione aziendale: quello dell’utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione, promozione e vendita del prodotto turistico, e quello del monitoraggio in tempo reale di alcuni dati fondamentali per le imprese ricettive, come il dato relativo ai ricavi per camera.
LE PRESENZE TURISTICHE
“Dai dati ISTAT regionali è emerso un inizio anno particolarmente negativo con i primi 2 mesi in forte perdita rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre la situazione è migliorata nei mesi di marzo e aprile”, dice il presidente di Federalberghi.
“Il dato complessivo da gennaio ad aprile evidenzia un aumento di arrivi del 5,33% e presenze in crescita del 2,98 % rispetto agli stessi mesi del 2011. Maggio, però, non è andato affatto bene.
La vera criticità – sottolinea Vincenzo Bianconi – resta la bassissima redditività delle imprese, sia per scelte commerciali che tendono a privilegiare la leva prezzo rispetto alla qualità, sia per i costanti aumenti della tassazione a livello locale e nazionale con un particolare rilievo per l’IMU, che proprio in questi giorni ha messo in difficoltà tutte le imprese del turismo.
LE PREVISIONI PER L’ESTATE 2012
“E’ difficile fare previsioni per il nostro territorio”, aggiunge Bianconi. “Tenuto conto che i turisti italiani rappresentavano nel 2011 circa i 2/3 del totale, è evidente che la crisi in atto non fa sperare in un’estate particolarmente positiva.
D’altro canto anche quel 1/3 rappresentato dagli stranieri (peraltro cresciuti nel corso del 2011) potrebbe risentire del generale pessimismo che pervade in questo momento l’Europa. Una prima indicazione sul trend estivo verrà probabilmente dai 2 grandi eventi che stanno per cominciare con il Festival dei Due Mondi di Spoleto e Umbria Jazz a Perugia”.
Un sondaggio realizzato per conto di Federalberghi, sulle previsioni turistiche per l’estate 2012, stima che gli italiani che andranno in vacanza saranno circa 27,8 milioni, pari al 46,1% della popolazione: decisamente in calo rispetto al 2011.
Il 79% degli intervistati ha scelto o sceglierà l’Italia come meta della sua vacanza principale, mentre solo il 15% andrà all’estero. Il 6% non ha ancora deciso la sua destinazione.
L’IMPOSTA DI SOGGIORNO e L’IMU
Scongiurato per l’anno in corso, il problema dell’imposta di soggiorno non è però risolto: il Comune di Perugia la vuole introdurre a partire dal 2013 ed altri Comuni ci stanno riflettendo. “Abbiamo chiesto un nuovo incontro ad ANCI Umbria”, spiega Bianconi, “perché non possiamo accettare ulteriori balzelli in aggiunta a quelli che siamo costretti a pagare direttamente. Per quanto riguarda l’IMU, le cifre a carico delle nostre imprese sono molto pesanti, a volte assolutamente impossibili.
Dall’indagine a campione realizzata dalla Federalberghi della Provincia di Perugia, emergono due dati preoccupanti: il 1° è che in alcuni casi l’aumento rispetto alla vecchia ICI è di quasi 3 volte; il 2° è che circa il 15% delle imprese ha dichiarato di non aver effettuato il pagamento della 1^ rata entro la scadenza stabilita”
LE POLITICHE PROMOZIONALI – APT
“La soppressione dell’APT, ed il conseguente passaggio delle consegne dell’attività promozionale all’interno di Sviluppumbria, costituisce oggi per noi un elemento di incertezza”, conclude Bianconi. “Chiediamo da tempo notizie precise, sia sulle caratteristiche di professionalità e conoscenza del settore, sia sul ruolo che si vorrà dare al turismo, che noi vorremmo centrale in tutte le politiche promozionali. In questo momento, ogni errore potrebbe compromettere il futuro dell’intero comparto”.
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