Lavoratori in Cig, tanti formati grazie ad un progetto Iter | Confcommercio

Lavoratori in Cig, tanti formati grazie ad un progetto Iter

1300 lavoratori in CIG formati e avviati verso nuove prospettive occupazionali: il bilancio del progetto “Sfera Lavoro”, realizzato da Iter-Confcommercio.

martedì 18 Dicembre 2012 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

176 diversi percorsi formativi – tra corsi di qualifica, avvicinamento al lavoro e aggiornamento professionale – e più di 10.600 ore di insegnamento erogate ad oltre 1300 lavoratori in cassa integrazione (e mobilità) in deroga: è il significativo bilancio finale del progetto “Sfera Lavoro”, il programma di sostegno ai lavoratori in cassa integrazione e mobilità, realizzato da Iter – Innovazione Terziario in collaborazione con Università dei Sapori, Ecipa Umbria, Consorzio Futuro e SFCU, e finanziato da Regione Umbria e Fondo Sociale Europeo. Un progetto avviato da settembre 2010 che, spiega Lorena Ragnoni, responsabile dell’area Formazione Continua di Iter, “pur nella crescita esponenziale del numero di persone cassaintegrate, rappresenta una risposta concreta alla crisi, soprattutto se guardiamo alle sempre più limitate risorse che, nel corso degli ultimi anni, sono state destinate alle politiche attive del lavoro”.
“Quello che i numeri non raccontano – prosegue Lorena Ragnoni – è la profonda solitudine che accompagna il disagio della cassa integrazione/mobilità. L’esigenza di un sostegno umano, prim’ancora che economico e professionale, è stata la vera costante degli oltre due anni di attività del progetto.
Ogni mese la Regione ci inviava gli elenchi aggiornati con i nominativi dei lavoratori in cassa integrazione – si trattava in maggioranza di donne, persone di 40, 50 o 60 anni, ma anche di 30enni. Li abbiamo incontrati per aiutarli ad orientarsi in percorsi di riqualifica professionale o nella scelta di nuovi sbocchi lavorativi, ma discutere di capacità e competenze, con la prospettiva di “tornare a scuola” dopo anni di lavoro, per molte di queste persone era motivo di disagio e di diffidenza.
Superate le difficoltà iniziali, tuttavia, ognuno ha preso la sua strada: qualcuno ha optato per i corsi di sicurezza sul lavoro, altri per quelli di tecnico CAD, per le lezioni d’informatica o per quelle d’inglese. In 300-400 ore di lezione hanno ottenuto una nuova qualifica e soprattutto nuove competenze professionali, spesso assolutamente diverse da quelle di partenza: addetti al marketing, alle vendite, alla contabilità, ma anche aiuto cuochi, pizzaioli e addetti alla gastronomia.
Al termine dei percorsi i lavoratori hanno espresso gratitudine e soddisfazione per aver avuto l’occasione di conoscere da vicino il mondo della formazione ed hanno compreso e apprezzato l’importanza di aver investito il loro tempo per migliorare le proprie competenze”.
A progetto concluso,  alcuni dei nostri corsisti hanno ripreso a lavorare stabilmente, altri debbono cimentarsi in diverse attività per far quadrare i conti, altri ancora sono in cerca di un’occupazione. “In un momento complicato come quello in cui viviamo – conclude Lorena Ragnoni – il progetto e le tante ore di formazione erogate ci hanno aiutato a capire che c’è ancora molto da fare e risorse troppo limitate per farlo».