L’Umbria delle città e delle aree urbane che rinascono, una priorità per Confcommercio | Confcommercio

L’Umbria delle città e delle aree urbane che rinascono, una priorità per Confcommercio

L’Umbria delle città e delle aree urbane che rinascono è una delle 5 priorità indicate dagli imprenditori del terziario di Confcommercio sulle quali costruire un nuovo progetto di sviluppo per l’Umbria.
Chiara Pucciarini ha affrontato questo tema nell’incontro con i candidati alla Presidenza della Giunta regionale dell’Umbria Vincenzo Bianconi e Donatella Tesei.
Chiara Pucciarini è vicepresidente Confcommercio Umbria, presidente Confcommercio Giovani Umbria e vicepresidente nazionale.
5 priorità per lo sviluppo, Confcommercio Umbria a confronto con i candidati
martedì 15 Ottobre 2019 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Le proposte

Le città e le aree urbane sono i luoghi dove operano gran parte delle imprese del terziario, che svolgono un ruolo essenziale di presidio e di servizio al territorio.
Occorre uno stop al consumo di suolo, privilegiando il riuso e la valorizzazione dell’esistente. E l’adozione di modelli di progettazione integrata e sistemica delle città con incentivi e servizi per ripopolare i centri storici di residenti e funzioni, per la riqualificazione delle periferie e per la rigenerazione sociale dei borghi.
Senza mai dimenticare i territori messi in ginocchio dal terremoto.

Le criticità

Tanti anni di non governo hanno snaturato e imbruttito le città umbre, creando quartieri senza anima e gravi problemi di viabilità.
I centri storici si sono progressivamente svuotati di funzioni e attività, con costi e disservizi molto alti per la collettività.
Nel centro storico di Perugia le attività commerciali sono passate da 420 nel 2008 a 290 nel 2018. Alberghi, bar, ristoranti erano 255 nel 2008 contro i 218 del 2018.
Nel centro storico di Terni le attività commerciali sono passate da 378 nel 2008 a 339 nel 2018.
Alberghi, bar, ristoranti sono invece cresciuti: erano 43 nel 2008 contro i 140 del 2018.
Oltre ad essere mancata programmazione integrata – con la mobilità che non ha interagito con il commercio, che a sua volta è stato gestito dalle amministrazioni senza interagire con l’urbanistica – c’è stata una eccessiva cementificazione del territorio, a discapito del riuso.
Consumo suolo in Umbria nel 2018: 47.660 ettari (5,64% totale suolo), 616 ettari in più rispetto al 2012.
Comuni umbri con maggior consumo di suolo: 1) Bastia; 2) Corciano; 3) Terni, 4) Perugia, 5) Citerna 6) Deruta, 7) Torgiano, 8) Spello, 9) Giove 10) San Gemini.