L’Umbria piace a stranieri e famiglie | Confcommercio

L’Umbria piace a stranieri e famiglie

Turismo “da e verso” la nostra regione: Fiavet-Confcommercio  traccia un bilancio di mezza estate. Buoni gli arrivi di stranieri e famiglie italiane; gli umbri fanno poche vacanze e low cost. 

martedì 5 Agosto 2014 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

E’ un bilancio “di mezza estate” quello che Fiavet Umbria, l’associazione delle agenzia di viaggio aderente a Confcommercio, traccia sull’andamento del turismo “da e verso” l’Umbria, sulla base di una ricognizione fatta tra le imprese associate. Per quanto riguarda il turismo verso la nostra regione si registra una crescita negli arrivi, sia pure modesta, e legata soprattutto alle presenze di stranieri. Significativa nel portare più gente in Umbria è stata l’azione svolta dalla rete di agenzie di viaggio aderenti al progetto Fiavet “Umbria Incoming”, che ha preso il via ad inizio anno con l’obiettivo di creare pacchetti di offerta di qualità che valorizzino il complesso degli elementi di attrattività e riescano a vendere l’intero territorio regionale, ottimizzando anche la gestione delle risorse, dato che fare incoming richiede investimenti molto consistenti. 

“In questi primi due mesi di ‘pazza’ estate si è verificata una crescita – sottolinea Ivana Jelinic, presidente Fiavet Umbria – ma parliamo di 1-2 punti percentuali, quindi valori lontani da quelli necessari per dare una svolta alle presente turistiche nella nostra regione e respiro alle imprese del settore, che versano in una situazione molto critica”.
Per quanto riguarda il mercato domestico, che risente molto della crisi ed è dunque piuttosto stagnante, le agenzie che fanno incoming hanno riscontrato interesse soprattutto nel Nord Italia e nel turismo individuale e delle famiglie, attratte dalla caratteristica immagine dell’Umbria come terra che produce eventi, cultura, buon vivere legato alla natura e alla enogastronomia. Positivo invece l’andamento degli stranieri, anche se rimane il limite della bassa permanenza e della considerazione dell’Umbria prevalentemente come “terra di passaggio” per gruppi che hanno come base e soggiorno le regioni confinanti. Un limite che Umbria Incoming si adopera per superare con una offerta quanto più possibile ricca e composita.
“Gli eventi continuano a mostrare – dichiara la presidente Fiavet – una forte capacità di attrazione, andrebbero dunque potenziati e diversificati, evitando sovrapposizioni e concomitanze. Nell’appeal che l’Umbria esercita sugli stranieri ha inciso ad esempio molto positivamente la mostra fotografica Sensational Umbria, inserita in tanti pacchetti turistici. L’incoming, che sta già dando buoni frutti, ha ancora ampie prospettive di crescita, e su di esso occorre investire di più, orientandoci verso il potenziamento del complesso di servizi più richiesti dal nostro mercato target, in particolare quello delle famiglie, e qualificando sempre più l’offerta”.
Per quanto riguarda invece le vacanze degli umbri, fermo restando che molti ci rinunciano, chi ancora se le concede sceglie soluzioni low cost: per lo più si va al mare, con durata difficilmente superiore alla settimana; ma c’è sempre lo zoccolo duro di chi preferisce la montagna e la vacanza all’estero. Chi resta in Italia per lo più utilizza il “fai da te”, mentre chi sceglie un paese straniero – i preferiti restano Spagna, isole della Grecia, capitali europee, mentre chi passa l’oceano predilige Usa e Maldive – si rivolge normalmente alle agenzie di viaggio. E chi va in agenzia si divide in due fasce: un 70% circa che arriva solo avendo chiaro il budget, per poi farsi consigliare sulla destinazione affidandosi alla competenza ed esperienza delle agenzie, che rimangono un preciso punto di riferimento, e un 30% che invece sa già dove vuole andare, e si fa consigliare solo sui dettagli e gli aspetti accessori.