Mazzata Imu, Confcommercio valuta le reazioni | Confcommercio

Mazzata Imu, Confcommercio valuta le reazioni

Mazzata Imu, le imprese commerciali e turistiche umbre in una situazione drammatica. Confcommercio della provincia di Perugia sta verificando  la possibilità di ricorrere contro l’applicazione dell’aliquota massima.

IMU, BATOSTA ANCHE PER I PUBBLICI ESERCIZI

giovedì 6 Dicembre 2012 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Per qualunque attività commerciale, turistica o di servizi, ed economica in genere, l’immobile in cui si svolge è un bene strumentale, essenziale allo svolgimento dell’attività stessa: insomma, come la prima casa per un cittadino.
A riconoscerlo è un autorevole parere dell’IFEL, Istituto per la Finanza e le Economie locali, sulla base del quale, dunque, l’aliquota IMU che, secondo lo stesso IFEL  i Comuni avrebbero dovuto applicare a negozi, bar, alberghi, ristoranti etc. era quella ordinaria, lo 0,76%,  con la sola possibilità di applicare riduzioni, e non maggiorazioni, contrariamente a quanto avvenuto, dato che le amministrazioni locali hanno per lo più optato per l’aliquota massima dell’1,06%.

I Comuni  umbri e italiani in genere, infatti, questo parere lo hanno completamente ignorato, puntando solo a “fare cassa” nella maggior misura possibile.
“Proprio sulla base di questo parere, stiamo verificando possibili ricorsi contro la scelta di applicazione dell’aliquota massima alle imprese, e dunque per ottenere la sospensione dell’incremento rispetto all’aliquota base”, dichiara il presidente della  Confcommercio della provincia di Perugia Giorgio Mencaroni, “per non lasciare nulla di intentato a fronte della drammatica situazione nella quale si stanno trovando in questi giorni le aziende del terziario, già oppresse da una congiuntura economica fortemente negativa, e oggi alle prese con saldi IMU talmente esorbitanti da costringerle a scelte drastiche, sofferte, ma non evitabili, come quella di licenziare personale, o addirittura di chiudere. Da mesi abbiamo sollecitato all’Anci e ai vari Comuni umbri di adottare un atteggiamento diverso rispetto all’IMU, consapevoli che in caso contrario sulle imprese, già vessate da un carico fiscale enorme e da una contrazione  dei consumi senza precedenti, si sarebbe abbattuto un carico in questo momento non sopportabile. Le istituzioni, a livello nazionale e locale, stanno colpevolmente sottovalutando le conseguenze di decisioni che  mettono a rischio la tenuta del nostro tessuto economico e che generano tra gli imprenditori atteggiamenti di rabbia e sconforto difficili da arginare. Mi chiedo, e chiedo agli amministratori, a chi applicheranno gli anni prossimi l’IMU se contribuiranno con le loro scelte a far chiudere centinaia di imprese, a mettere a spasso decine e decine di lavoratori”.

I numeri del resto sono chiari: l’introduzione dell’IMU si tradurrà in un maggior costo per  le imprese commerciali che va da un minimo del +92% ad un massimo del +168%. In valore assoluto vuol dire che le imprese tireranno fuori di tasca dai 680 ai 1250 milioni di euro in più rispetto alla vecchia ICI.
Le strutture ricettive – che sono anche le più penalizzate in materia di importo della tassa/tariffa sui rifiuti, per l’applicazione dell’inspiegabile e inaccettabile criterio del vuoto per pieno –  e le attività  commerciali di maggiori dimensioni, come i mobilieri o i grossisti, che per loro natura  ed inevitabilmente si sviluppano in spazi grandi,  sono  particolarmente colpite:  parliamo di cifre di decine di migliaia di euro, per quelle di dimensioni più grandi siamo oltre i 100 mila euro. 

“Le imprese – continua Mencaroni – hanno da tempo fortissimi problemi di liquidità per la gestione quotidiana: figuriamoci riuscire a trovare cifre di questo importo in un momento in cui anche le previsioni degli incassi per il Natale sono  tutt’altro che positive”.  L’Ufficio Studi Confcommercio ha calcolato che, proprio a causa dell’IMU, nel mese di dicembre, l’entità del carico fiscale raddoppierà. Grazie al maggior gettito dell’IMU la pressione fiscale apparente in Italia potrebbe raggiungere il livello record del 45,8%, e  l’IMU potrebbe registrare alla fine di quest’anno un importo di 28,21 miliardi di euro, rispetto alle previsioni del governo di 21 miliardi: “Che almeno – conclude Mencaroni – il Governo restituisca il maggior gettito a famiglie e imprese sia per alimentare il fondo taglia tasse che per scongiurare definitivamente l’incremento dell’Iva dal 1° luglio 2013. “