“No alla tassa di soggiorno”:Federalberghi chiede alla Regione di sostenere le ragioni delle imprese
La rilevazione periodica su un campione di alberghi conferma la situazione di incertezza in cui ancora si trova il settore
In una lettera indirizzata all’assessore regionale al turismo Fabrizio Bracco, che si è più volte dichiarato contrario alla tassa di soggiorno, il presidente della Federalberghi della provincia di Perugia Vincenzo Bianconi ha chiesto che la Regione si mobiliti per affiancare le imprese in questa battaglia così importante per il futuro del turismo in Umbria.
E’ ormai chiaro, ha evidenziato Bianconi, che il fronte dei Comuni rappresentati dall’ANCI non appare più così compatto nel sostenere l’opportunità della tassa. Alcuni sindaci di Comuni importanti dal punto di vista turistico, come Todi e soprattutto Assisi, hanno espresso pubblicamente la loro contrarietà.
“Si è parlato, paradossalmente, di prevedere qualche tipo di penalizzazione per i Comuni che non si dovessero adeguare alle decisioni dell’ANCI, se dovesse vincere la linea favorevole all’imposta di soggiorno – sottolinea il presidente Bianconi – come se sottoporre i cittadini all’ennesimo balzello fosse un titolo di merito.
Al contrario, la nostra organizzazione sarebbe disponibile a contribuire a valorizzare, anche con campagne di comunicazione ad hoc, quei territori che scegliessero di non adottare il provvedimento, presentandosi ai turisti che scelgono l’Umbria come NO TAX”.
In un prossimo incontro con i rappresentanti dell’Associazione dei Comuni, Federalberghi ribadirà la propria posizione, sostenendo che, dopo la reintroduzione dell’ICI/IMU, la prevista rivalutazione degli estimi catastali e le addizionali, anche le casse delle amministrazioni locali non dovrebbero essere più così bisognose di una ulteriore tassa come quella di soggiorno.
La rilevazione periodica su un campione di alberghi promossa da Federalberghi – nell’ambito del Progetto Benchmarking, realizzato con il contributo di Unioncamere Umbria – conferma la situazione di incertezza in cui ancora si trova il settore turistico.
La rilevazione ha interessato le settimane di Natale e di Capodanno.
La prima, storicamente poco rilevante per il turismo umbro, nonostante le politiche di prezzi piuttosto contenuti, ha fatto segnare un calo dell’occupazione dell’8% rispetto all’anno precedente e, di conseguenza, un calo della redditività dell’11%.
Meglio è andata nella settimana di Capodanno, che ha potuto quest’anno beneficiare anche del ponte lungo dell’Epifania. Un risultato positivo che non fuga però le incognite legate al futuro del turismo umbro, ancora alle prese con problemi di redditività, costretto a muoversi in un mercato contrassegnato da una propensione al consumo ancora più ridotta dai nuovi sacrifici a carico delle famiglie imposti dal governo.
“Poter affrontare il 2012 affermando sul mercato turistico che l’Umbria è “NO TAX”, soprattutto in un contesto così difficile – conclude il presidente di Federalberghi – sarebbe un’importante occasione di visibilità per la nostra regione”.
Perugia 17 gennaio 2012
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