Ocse: Italia “maglia nera” dei consumi
Nel terzo trimestre 2012, secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, è stata la contrazione dei consumi di famiglie e imprese la maggiore causa della recessione economica nel nostro Paese.
E’ stata la contrazione dei consumi di famiglie e imprese la maggiore causa della recessione economica in Italia nel terzo trimestre, mentre in generale tra i Paesi dell’area Ocse proprio i consumi sono stati il principale motore della crescita. E’ quanto emerge dall’analisi periodica delle componenti del Pil pubblicata oggi dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Sul periodo luglio-settembre per la media Ocse il Pil ha segnato un incremento dello 0,3 per cento, sul quale i consumi privati hanno apportato un contributo positivo di 0,2 punti, mentre i consumi della pubblica amministrazione hanno contributo per 0,1 punti, le esportazioni hanno avuto un contributo nullo e gli investimenti hanno avuto un contributo negativo di 0,1 punti. La variazione delle scorte ha dato un contributo positivo di 0,1 punti. In Italia, invece, sempre nel terzo trimestre si è registrato un calo del Pil dello 0,2 per cento, e in questo sono stati i consumi privati ad avere il maggior impatto negativo, sottraendo 0,6 punti alla crescita. Si tratta del contributo negativo più netto tra i paesi elencati (oltre all’Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gb e Usa). Sempre in Italia, secondo l’Ocse, i consumi della P.A. hanno tolto altri 0,1 punti alla crescita e gli investimenti hanno tolto 0,3 punti. Gli unici contributi positivi sono stati quelli delle esportazioni, pari a 0,6 punti, e delle scorte con 0,2 punti.
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