Parco dei Sibillini, una gestione che danneggia il territorio | Confcommercio

Parco dei Sibillini, una gestione che danneggia il territorio

Il presidente di Confcommercio Valnerina contro il Parco dei Sibillini: “Non può essere gestito a discapito delle imprese e del territorio. Troppi divieti stanno uccidendo l’economia locale”. 

lunedì 9 Luglio 2012 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Dura presa di posizione del presidente della Confcommercio della Valnerina Fabio Brandimarte contro l’attuale gestione del Parco dei Sibillini, anche alla luce di quanto successo in occasione del concerto di Uto Ughi.
“L’istituzione del Parco – dichiara Brandimarte – si è tradotta in una condizione sempre peggiore per le vecchie e nuove attività economiche di Castelluccio di Norcia, a causa della introduzione di vincoli e prescrizioni  che fanno sentire i residenti, gli imprenditori, i proprietari di fondi e attività come ospiti indesiderati a casa propria e che danneggiano fortemente il turismo. Sono stati infatti introdotti regole e divieti a volte assurdi o esagerati, come quello che  permette ai camper la sosta solo durante la giornata, obbligandoli ad allontanarsi dopo le 20.00. Una prescrizione che allontana i visitatori e penalizza le imprese nel periodo più importante dell’anno, in cui si deve cercare di trarre i maggiori risultati economici, data la brevità della stagione turisticamente favorevole. In altre località d’Italia – prosegue il presidente Confcommercio – i turisti, camperisti compresi, vengono accolti con il tappeto rosso, da noi vengono scacciati. Mi chiedo se anche in altri parchi funziona così, ma ne dubito!”
Brandimarte  rivolge dunque un appello alle amministrazioni locali per trovare una soluzione che invogli i turisti a tornare a Castelluccio, cambiando rotta anche nei confronti dei camperisti  – che rappresentano una risorsa importante per l’economia locale, acquistando prodotti e riempiendo ristoranti – utilizzando zone attrezzate anche limitrofe alla Piana di Castelluccio, come ad esempio l’area camper del Comune di Preci, che viene messa a disposizione gratuitamente.
”Invece di moltiplicare gli elementi di attrazione – dice ancora il presidente Confcommercio – la creazione del Parco ha prodotto solo limiti e divieti, che si frappongono al mantenimento di tradizioni e di manifestazioni già consolidate nel tempo e ormai parte della cultura socio economica del luogo. In fase di istituzione del Parco ci era stato assicurato che tutte le attività esistenti sarebbero state salvaguardate e addirittura potenziate; invece l’unico effetto che abbiamo visto è stato il proliferare di cartelli di divieto anche sulle strade sterrate, scacciando di fatto tutti coloro che hanno sempre frequentato l’altopiano di Castelluccio di Norcia con passione e che oggi – a seguito di queste norme inaccettabili – si beccano multe salate: un ottimo motivo per scappare da questo territorio e non tornare più! Ma le assurdità – prosegue Brandimarte – non finiscono qui: Castelluccio negli anni è stato il luogo scelto da tanti e gloriosi club di calcio – Roma, Lazio, Perugia, etc. – per il ritiro estivo, il che significa un beneficio diretto ed indiretto importantissimo per le imprese locali. Ebbene, attualmente una squadra di calcio non può correre a piedi sul Pian Grande (di  proprietà della Comunanza Agraria di Castelluccio) se non è autorizzata dall’Ente Parco, che spesso questa autorizzazione non concede affatto!
Per non parlare poi di quanto accaduto in occasione del concerto-evento di Uto Ughi: a fronte della totale, colpevole disorganizzazione, della ridicola inadeguatezza del servizio navette che avrebbe dovuto far convogliare il pubblico e che ha costretto ad aprire il traffico ai privati, l’Ente Parco è stato solo capace di elevare multe da 200 euro ai malcapitati che avevano, necessariamente, parcheggiato lungo la strada. In più il pubblico – con 30 e passa gradi di temperatura – ha dovuto soffrire caldo e sete per il divieto di vendere bibite ed acqua nel luogo del concerto. Davvero un bel modo di fare accoglienza!”
A fronte di questa situazione Fabio Brandimarte invoca soluzioni drastiche: “In questi giorni sono in scadenza le cariche del Parco Nazionale dei Monti Sibillini: beh, speriamo che il “risanatore” Bondi le elimini addirittura, visto che bisogna risparmiare, andando verso una gestione “federalista” affidata agli amministratori dei Comuni che fanno parte del territorio del Parco, che sicuramente conoscono il territorio e le tradizioni meglio di chi viene mandato da lontano. Durante il periodo estivo – conclude Brandimarte – si concentra quasi tutto il business delle imprese del territorio, che deve compensare i pochi introiti della lunga stagione invernale. Le imprese fanno una grande fatica, tanto più in questo momento drammatico di crisi e di moltiplicarsi di tasse e balzelli, e comunque investono in proprio per la promozione della propria attività e del territorio. Dall’altra parte ci sono un bel numeroso di persone il cui impegno è fa rispettare regole assurde che mandano a monte ogni tentativo di valorizzazione della Piana di Castelluccio e che si disinteressano completamente della fatica di chi lotta ogni giorno per continuare a vivere, a creare ricchezza e lavoro nel paese in cui è nato e cresciuto. Se si facesse un referendum tra la popolazione – è la convinzione del presidente di Confcommercio Valnerina –  credo che la maggioranza vorrebbe uscirne, perché di questa situazione non ne può più. A questo si aggiunge lo spreco di soldi dei contribuenti, come nel caso del nuovo depuratore di Castelluccio, e della cisterna di smaltimento ad esso funzionale, che costerà alla collettività come quella di una città di 100.000 abitanti! Lasciamo che Castelluccio viva,  e non diventi come Forche Canapine, in cui di gente ormai ne va ben poca”.