Per i consumi nessun segnale di ripartenza
Ad aprile nuovo calo tendenziale dell'indicatore dei Consumi Confcommercio (-0,3%): le diminuzioni più significative riguardano le spese per l'abbigliamento (-2,4%), quelle per la casa (-1,8%) e i beni e servizi per la cura della persona (-1%)
Ad aprile l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra un aumento dello 0,2% in termini tendenziali ed una flessione dello 0,3% rispetto a marzo. Anche se nella valutazione dei dati occorre tener presente il diverso posizionamento cadenza della Pasqua rispetto allo scorso anno, si tratta di dati che evidenziano e confermano la fase di difficoltà dei consumi, per i quali ancora non si vedono segnali di svolta. Per quanto riguarda il dato tendenziale, c’è da registrare una lieve crescita (+0,2%) della domanda di servizi e un calo dello 0,1% della spesa per i beni. Variazioni positive rispetto allo stesso mese dello scorso anno si rilevano per la spesa reale in beni e servizi per le comunicazioni (+6,7%), per gli alimentari le bevande ed i tabacchi (+1,7%), per i beni e servizi per ricreativi (+0,7%) e per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (+0,6%). Le riduzioni più forti riguardano l’abbigliamento e le calzature (-2,4%), i beni e servizi per la casa (-1,8%) con un calo significativo della spesa per l’energia elettrica, i beni e servizi per la cura della persona (-1%). In leggero calo anche la spesa per i beni e servizi per la mobilità (-0,4%). Le vendite di auto a privati continuano a avere segno negativo. Passando ai dati congiunturali, emerge una flessione dello 0,9% della domanda relativa ai servizi, mentre per i beni non c’è alcuna variazione. Il dato destagionalizzato evidenzia che la domanda per consumi stenta ancora a crescere. L’Ufficio Studi Confcommercio evidenzia comunque che segnali positivi potrebbero esserci nei prossimi mesi se ci saranno effetti positivi sui redditi dalla riduzione del carico fiscale su parte dei contribuenti. I dati destagionalizzati confermano le difficoltà per alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (-1,6%), per i beni e servizi per la mobilità (-0,7%) e per l’abbigliamento e le calzature (-0,3%). In aumento rispetto a marzo sia i beni e servizi ricreativi (+0,5%), sia gli alimentari, bevande e tabacchi (+0,4%), anche se per questi ultimi il dato positivo dipende da un aumento significativo dei tabacchi, mentre la domanda di alimentari e bevande ha evidenziato un ridimensionamento.
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