Redditometro, monito della Corte dei Conti | Confcommercio

Redditometro, monito della Corte dei Conti

La magistratura contabile invita a fare attenzione a "un uso disinvolto delle informazioni non verificate". Le Entrate specificano: "non sarà una 'arma di accertamento di massa'".

mercoledì 16 Gennaio 2013 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Il redditometro non sarà una ‘arma di accertamento di massa’. Su 40 milioni di contribuenti meno di 40mila verranno chiamati per rendere conto delle spese fatte e comunque si tratterà di casi di ”evasione spudorata”. Per le spese ci sarà comunque una franchigia di 12.000 euro. Dopo gli attacchi degli ultimi giorni, soprattutto da parte dei protagonisti della campagna elettorale,l’Agenzia delle Entrate si difende spiegando come funzionerà il nuovo strumento di lotta all’evasione e tranquillizzando i contribuenti che non dovranno preoccuparsi di conservare scontrini dell’acquisto di frutta o pentole. La Corte dei Conti chiede però cautela nell’utilizzo del nuovo strumento evitando ”un uso disinvolto delle informazioni non verificate”. Secondo il presidente, Luigi Giampaolino, gli uffici nell’utilizzare gli strumenti presuntivi debbono avere ”massima attenzione e massima cautela. Data l’alta incidenza della tassazione l’amministrazione deve esserci più attenzione per il contribuente”. Intanto il direttore delle Entrate, Attilio Befera, ha avuto un colloquio in serata con il premier Mario Monti; secondo fonti di Palazzo Chigi si è trattato di uno dei periodici incontri per fare il punto sulla lotta all’evasione. Sul redditometro torna all’attacco il Pdl con Angelino Alfano che chiede al premier di ritirarlo, mentre per il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini ”la finalità è giusta e deve essere applicato senza suscitare allarmismo”.