Riaperture ristoranti e bar, i chiarimenti del ministero | Confcommercio
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Riaperture ristoranti e bar, i chiarimenti del ministero

Con una circolare arrivata sabato sera, il ministero dell'Interno ha chiarito alcuni punti del decreto Riaperture, che Fipe e Confcommercio hanno comunque duramente criticato, chiedendo al governo un altro incontro urgente per sciogliere i nodi tuttora irrisolti.
domenica 25 Aprile 2021 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

La circolare del ministero dell’Interno ha chiarito le modalità di svolgimento dei servizi di ristorazione.

Nello specifico, a decorrere dal 26 aprile è consentito, in zona gialla, lo svolgimento delle attività di ristorazione con consumo al tavolo, esclusivamente all’aperto, svolte da qualsiasi esercizio (ristoranti, bar, gelaterie, pasticcerie…), nel rispetto della fascia oraria compresa fra le ore 5:00 – 22:00.

Relativamente agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande – fino al 31 maggioil servizio al banco è possibile in presenza di strutture che consentono la consumazione all’aperto.  Quindi le consumazioni all’interno sono vietate.

La circolare specifica che i soggetti che svolgono come attività prevalente quella identificata con il codice Ateco 56.3 (bar ed esercizi assimilati) possono effettuare l’asporto fino alle ore 18:00.

Anche nella consumazione al banco come quella al tavolo deve essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro di separazione tra i clienti ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale. Detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale.

PROTOCOLLO AZIENDALE: tutte le attività hanno l’obbligo di predisporre un proprio protocollo aziendale che va tenuto aggiornato e deve essere coerente con le misure di prevenzione adottate.

FIPE CONFCOMMERCIO HA CHIESTO UN INTERVENTO DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Il provvedimento ha immediatamente suscitato la reazione di Fipe-Confcommercio, per la quale il provvedimento “non dà certo la risposta che chiedono e meritano le decine di migliaia di bar e locali che si vedono messi ulteriormente in difficoltà proprio nel momento in cui si parla di riaperture”, visto che “introduce una limitazione ulteriore che non esiste nel Dpcm del 2 marzo, al quale l’ultimo decreto fa riferimento, introducendo una penalizzante restrizione e ulteriore caos interpretativo. Il consumo al banco, regolato dai protocolli su distanziamento e capienza degli esercizi, permette in molti casi di snellire il servizio evitando assembramenti all’esterno ed è l’unica modalità di lavoro per numerosissime attività che non dispongono di spazi esterni“.
C’è in più la questione non certo secondaria della sopravvivenza delle imprese: “per i bar al 26 aprile – dice il presidente Lino Enrico Stoppani – le misure restrittive sono addirittura peggiori di quelle che per mesi hanno adottato in zona gialla, perfino quando di vaccini non c’era traccia. Oggi, con oltre 17 milioni di somministrazioni vaccinali e 4 milioni di persone guarite dal Covid, si impedisce di effettuare il consumo al banco e lo si fa con un’interpretazione ministeriale. È una mancanza di rispetto e un danno secco verso 130mila imprese che hanno già pagato un prezzo altissimo per le misure di contenimento della pandemia, senza alcun beneficio evidente sul piano sanitario. Per questo chiediamo al più presto un intervento del Mise“.

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LE REGOLE DA RISPETTARE DAL 26 APRILE AL 31 LUGLIO 2021 IN ZONA GIALLA 
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LE REGOLE DA RISPETTARE DAL 26 APRILE AL 31 LUGLIO 2021 IN ZONA GIALLA
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Area Normativa Confcommercio Umbria
dott.ssa Michela Martini
075.506711

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