Rifiuti, in arrivo il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti
Il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti verrà gestito direttamente dal Ministero dell’ambiente e saranno chiamati a iscriversi:
• gli enti e le imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti, i produttori di rifiuti pericolosi
• gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale o che operano in qualità di commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi
• i Consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti
• con riferimento ai rifiuti non pericolosi, i soggetti di cui all’articolo 189, comma 3, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Come detto sopra, nel DL n.135/2019 (comma 3-bis all’art. 6 del) si prevede che il Ministero adotti un successivo decreto che definisca modalità e termini temporali entro i quali far iscrivere al Registro i soggetti di cui sopra e coloro che intendano volontariamente aderirvi, oltre alle modalità di organizzazione e funzionamento del Registro, gli adempimenti relativi al Registro secondo criteri di gradualità per la progressiva partecipazione di tutti gli operatori.
Dal 1° gennaio 2019 e fino al termine di piena operatività del Registro elettronico nazionale – la tracciabilità dei rifiuti è garantita effettuando gli adempimenti cartacei e l’elaborazione del Mud.
L’iscrizione al Registro elettronico nazionale comporterà il versamento di un diritto di segreteria e di un contributo annuale, al fine di assicurare l’integrale copertura dei costi di funzionamento del sistema.
Sarà sempre l’emanando decreto del ministero dell’Ambiente a indicare gli importi dovuti a titolo di diritti di segreteria e di contributo nonché le modalità di versamento (il decreto dovrà essere aggiornato ogni tre anni per la revisione degli importi).
Le sanzioni collegate al Registro
La violazione dell’obbligo di iscrizione, il mancato o parziale versamento del contributo e le violazioni degli obblighi stabiliti con il decreto che dovrà essere emanato, chiarisce il comma 3-quinquies, verranno sanzionati per via amministrativa con sanzione pecuniaria i cui importi saranno riportati nel medesimo decreto. Tali importi saranno versati ad apposito capitolo dell’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnati, con decreto ai pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero dell’ambiente per gli interventi di bonifica.
Gli oneri per l’istituzione del nuovo Registro saranno completamente a carico della finanza pubblica. Per tutto il 2019, pertanto, non ci saranno nuovi contributi né adempimenti, se non quelli già conosciuti e adottati dalle imprese. Solo dal 2020 le spese del funzionamento del Registro saranno ripartite tra i vari soggetti obbligati a iscriversi.
Info: Servizio Sportello Rifiuti e Ambiente Seac Confcommercio Umbria, dott.ssa Amanda Calisti, tel. 075506711, cel. 3386142921, ambiente@confcommercio.umbria.it
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