Ristoratori in piazza, la risposta della Regione Umbria | Confcommercio
Ristoratori in piazza, la risposta della Regione

Ristoratori in piazza, la risposta della Regione Umbria

Il Consiglio regionale ha approvato una mozione, sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, in risposta alle richieste degli imprenditori di Fipe Confcommercio Umbria che hanno manifestato davanti a Palazzo Cesaroni, sede della Regione Umbria.
mercoledì 14 Aprile 2021 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Tutti uniti, all’insegna degli slogan “Vogliamo una data per ripartire!. “Vogliamo un futuro!” Gli imprenditori del settore ristorazione, bar, pubblici esercizi di Fipe Confcommercio Umbria sono stati protagonisti di una nuova manifestazione di protesta per scuotere la politica ed avere risposte rapide ai problemi enormi che stanno vivendo. La Regione Umbria ha risposto velocemente con un atto di indirizzo, che sarà valutato sulla base dei risultati concreti che produrrà.

“Vogliamo un futuro!” La protesta dei ristoratori Fipe a Perugia

Una piccola delegazione di imprenditori è stata infatti ricevuta dai capigruppo in Consiglio regionale, che hanno elaborato immediatamente una mozione approvata in Consiglio regionale.

La mozione impegna la Giunta regionale a: “continuare a farsi portavoce nella Conferenza Stato-Regioni e nei confronti del Governo della necessità di avviare sin da subito, in sicurezza, un percorso di riaperture controllate; velocizzare il piano vaccinale e continuare a chiedere maggiori approvvigionamenti al Governo per consentire un ritorno più immediato alle attività; valutare la possibilità di aiutare a sostenere uno screening settimanale degli occupati nel settore della somministrazione di alimenti e bevande; implementare nuove misure per agevolare l’accesso al credito anche aprendo un tavolo di concertazione con sistema bancario e partecipate; contingentare il più possibile, anche nel 2021, i giorni di svolgimento delle sagre e a sostenere un sistema sinergico con la ristorazione; richiedere al Governo un trasferimento compensativo utile a permettere l’abbattimento di Tari, Imu e canone unico ai Comuni, valutando un possibile intervento regionale; considerare la possibilità di introdurre misure di sostegno al lavoro attivo e a continuare la promozione del turismo in sicurezza, per attrarre persone e valorizzare le eccellenze del territorio; intervenire presso il Governo per porre in essere esenzioni o riduzioni del pagamento annuale della Siae per gli esercizi pubblici”.