Saldi estivi, si parte il 7 luglio
La comunicazione di inizio saldi da inoltrare al Comune non è più necessaria.I cartelli devono indicare l’esatta tipologia ed il periodo di svolgimento.
Le merci in vendita devono essere esposte con l’indicazione distinta:
• del prezzo praticato prima della vendita di fine stagione;
• del nuovo prezzo;
• dello sconto praticato o del ribasso effettuato espresso in percentuale.
Il presidente Federmoda Umbria Carlo Petrini: “I saldi rimangono un’ottima occasione commerciale per i consumatori”
Il presidente di Federazione Moda Umbria, fresco di elezione, Carlo Petrini, anche membro della Giunta nazionale Federmoda, sottolinea come ancora oggi i saldi abbiano ragione d’essere, perché rappresentano una importante occasione commerciale sia per le imprese sia per i consumatori. Tanto più perché, a differenza di quanto avveniva a volte in passato, oggi chi compra ha a disposizione prodotti di stagione e grande assortimento tra cui scegliere.
“No” dunque, secondo Petrini, alla liberalizzazione dei saldi; pollice verso, da parte del sindacato, anche nei confronti di quelle azioni ormai diffuse dei pre-saldi o saldi privati, che si collocano ai margini della normativa, e della legge regionale in materia di vendite promozionali, che in Umbria, in modo anomalo rispetto a tante altre regioni italiane, sono liberalizzate, generando una vera e propria giungla di offerte anche a ridosso dei saldi.
La tradizione dei saldi è pronta a fronteggiate anche la sfida dell’on line: “Anche se in crescita costante, le vendite on line nel settore abbigliamento-calzature-accessori incidono complessivamente per circa il 10% del totale – evidenzia Petrini – quindi il negozio fisico ha ancora un ruolo assolutamente preponderante, rimanendo un punto di riferimento per il consumatore finale, che trova nell’imprenditore la garanzia di un servizio di qualità sotto tutti i punti di vista.
Proprio la qualità è per Federmoda Umbria il punto cardine su cui lavorare:
“Competenza, professionalità, servizi accessori e esperienza di acquisto piacevole sono gli elementi su cui il negozio tradizionale ha una marcia in più rispetto all’on line, e grazie ai quali può affrontarne la concorrenza, sfruttando peraltro a sua volta tutti gli strumenti di integrazione con il digitale che possono migliorare le sue performance. Oggi sono sempre più numerose, anche in Umbria, le aziende del settore che coniugano con successo vendita fisica ed e-commerce, che innovano senza rinunciare al valore più grande, ovvero il rapporto diretto e fiduciario con il cliente”.
COSE DA SAPERE
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 130 e ss. Codice del Consumo).
In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato.
Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Pubblicità: l’esposizione sulle vetrine dei cartelli con scritte come “saldi” può comportare l’assoggettamento dell’imposta sulla pubblicità. Secondo quanto disposto dal D.Lgs. 507/1993, art. 17, infatti, per usufruire dell’esenzione al pagamento dell’imposta di pubblicità i cartelli o locandine non devono superare la superficie complessiva di mezzo metro quadrato per ciascuna vetrina o ingresso.
INFO
Area Normative Confcommercio Umbria
Michela Martini
Tel. 075.5067138
Fax 075.5967177
m.martini@confcommercio.umbria.it
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