Shopper, le risposte ai dubbi più frequenti
Confcommercio Umbria ha predisposto 5 varianti di cartelli da scaricare per informare adeguatamente i clienti sulla nuova normativa in materia di sacchetti di plastica.
Gli associati possono chiedere la versione stampata a colori presso le sedi territoriali.
Cartello Informativo per i clienti sui sacchetti di plastica – Generale senza prezzo (per ogni tipologia di negozio, da mettere vicino alla cassa)
Cartello Informativo per i clienti sui sacchetti di plastica – Reparto freschi
LE DOMANDE PIù FREQUENTI, LE RISPOSTE CHE FANNO CHIAREZZA
1) D. La normativa in materia di sacchetti di plastica si applica solo ad alcuni prodotti e attività o a tutti?
R. La normativa riguarda qualunque tipologia di sacchetto di plastica, di ogni tipologia di attività, dall’alimentare all’abbigliamento.
2) D. Se ho scorte di sacchetti di plastica non conformi alle nuove normative, le posso utilizzare fino ad esaurimento?
R. No, non è prevista alcuna possibilità di smaltire scorte di sacchetti non conformi. Farlo significa incorrere in sanzioni.
3) D. E’ obbligatorio utilizzare le buste ultraleggere o possono usare anche quelle di carta? Posso essere riutilizzate?
R. Possono essere usati anche i sacchetti di carta o retine ma possono essere riutilizzati solo i sacchetti di carta o retine, no gli ultraleggeri.
4) D. Si possono utilizzare borse portate dall’esterno per asporto di prodotti sfusi?
R. E’ consentito l’utilizzo di sacchetti di plastica monouso, già in possesso della clientela, che però rispondano ai criteri previsti dalla normativa sui materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti. Tali sacchetti dovranno comunque risultare non utilizzati in precedenza e rispondenti a criteri igienici che gli esercizi commerciali potranno definire.
5) D. I sacchetti vanno fatti pagare sempre?
R. Sì, c’è il divieto di fornitura delle buste di plastica a titolo gratuito; il pagamento deve risultare dallo scontrino. Sull’argomento, si evidenzia che l’art. 226 bis, comma 2, D.Lgs. n. 152/2006 dispone che le borse di plastica biodegradabili e compostabili, nonché le borse di plastica riutilizzabili “non possono essere distribuite a titolo gratuito e, a tal fine, il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino o fattura d’acquisto delle merci o dei prodotti trasportati per il loro tramite”.
Ugualmente, l’art. 226-ter, comma 5 del medesimo D.Lgs. n. 152/2006 dispone che le borse ultraleggere, “non possono essere distribuite a titolo gratuito e, a tal fine, il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino o fattura d’acquisto delle merci o dei prodotti imballati per il loro tramite”.
6) Il costo dei sacchetti va evidenziato anche in uno scontrino “cumulativo” (ovvero quelli con importo unico emessi a fronte della vendita di più articoli?
Sì, il costo dei sacchetti va sempre evidenziato nello scontrino per singola unità, e quindi non può essere ricompreso nellìimporto cumulativo
7) D: Chi fa i controlli?
R: Tutti gli organi ispettivi (es. Guardia di Finanza). I controlli sono di due tipi: fiscale (costo sullo scontrino) e ambientale (conformità sacchetti alle nuove norme)
8) D: I controlli partono subito o posso contare su un po’ di tempo per adeguarmi?
R: I controlli sono partiti immediatamente, abbiamo già notizie di imprese sanzionate in Umbria.
9) D: Le imprese commerciali possono applicare all’utente finale prezzi inferiori a quelli di acquisto degli shopper?
R: Sì, non c’è infatti l’obbligo del rispetto della disciplina in materia di vendite sottocosto.
10) D: Cosa accade con i sacchetti in cui sono inseriti prodotti deperibili?
I cibi deperibili (ricotta,mozzarella, salumi, pesce, alimenti oleosi…. ) devono essere confezionati in imballaggi specifici per alimenti, i quali servono non al trasporto bensì al confezionamento, alla conservazione, all’igiene ed alla protezione dei cibi. Questi imballaggi protettivi se più spessi di 15 micron possono continuare ad essere dati a titolo gratuito, altrimenti vanno fatti pagare eil prezzo va evidenziato nello scontrino.
Ulteriori chiarimenti: Servizio Rifiuti e Ambiente Confcommercio Umbria, Amanda Calisti, tel. 075.506711, a.calisti@confcommercio.umbria.it
Sulla vicenda shopper, è critica Fida Confcommercio, la confederazione nazionale dei dettaglianti dell’alimentazione. “Se la finalità era quella di preservare l’ambiente – sostiene Fida Confcommercio – non si capisce la necessità di obbligare gli esercenti a far pagare i nuovi sacchetti, perché a differenza della norma sugli shopper, vale a dire le borse per il trasporto e le borse riutilizzabili, per i sacchetti utilizzati nei reparti self service una vera alternativa di fatto non c’è”.
“In questi giorni – aggiunge – leggiamo affermazioni di importanti esponenti del Governo che ipotizzano soluzioni fantascientifiche, come quelle dell’utilizzo di sacchetti portati da casa dai clienti con l’obbligo da parte degli esercenti di verificarne l’idoneità. Soltanto chi non ha mai lavorato in un punto vendita può pensare che sia una soluzione percorribile e non un modo per creare contenziosi coi clienti e confusione in caso di eventuali controlli”.
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