Sicurezza, Confcommercio in audizione sulle infiltrazioni criminali in Umbria
La necessità di una maggiore collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e associazioni di categoria, per “tenere alta la guardia nei confronti delle infiltrazioni della criminalità organizzata”, è emersa dall’audizione di queste ultime da parte della Commissione d’inchiesta “Analisi e studi su criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose, tossicodipendenze, sicurezza e qualità della vita” dell’Assemblea legislativa, presieduta da Giacomo Leonelli.
Erano presenti Federico Fiorucci di Confcommercio Umbria, Marta Lucaroni di Coldiretti, Carlo Di Somma di Confcooperative e Vilma Palomba di Casartigiani.
“La piccola dimensione dei comuni non aiuta per la vicinanza tra controllore e controllato e la scarsità di risorse umane”, ha detto il rappresentante di Confcommercio Umbria. “Gli esiti delle nostre segnalazioni, infatti, spesso cadono nel vuoto perché nessuno vuole fare lo sceriffo. Anche la programmazione commerciale, se aiuta a mantenere l’equilibrio tra piccoli-medi-grandi, è una chiave di lettura per il presidio del territorio e la sua non desertificazione. Il riciclaggio è presente, ma si tratta di sentori tutti da confermare, perché le nostre antenne sul territorio vedono cose e persone strane, ma non spetta a noi fare il primo passo bensì alle istituzioni come la Regione”.
Per il rappresentante di Confcommercio Umbria “la criminalità lascia una ferita profonda nella nostra economia. Annualmente Confcommercio organizza l’iniziativa “Legalità mi piace”, giornata preceduta da uno fase di studio e ricerca sulla percezione della legalità del territorio da parte delle imprese. I dati parlano di un peggioramento della percezione dei livelli di criminalità e sicurezza. A partire dall’abusivismo commerciale, spesso sottovalutato, che provoca un danno di 26,5 miliardi di euro all’anno solo per il commercio. Nel 2015 nel Centro Italia c’è stato un incremento del numero dei reati dal 18 al 20 per cento. Un danno enorme. Per questo come associazione abbiamo sottoscritto un protocollo con il Ministero dell’Interno Securshop, che permette alle Forze dell’Ordine di intervenire in tempo reale. Stiamo cercando da tempo di riproporlo in Umbria senza successo: aiutateci a farlo sottoscrivere al mondo umbro legato alla videosorveglianza.
È importante contrastare la criminalità riqualificando aree degradate. I nostri operatori chiedono certezza del diritto e inasprimento delle pene. Serve un maggior presidio del territorio, ma per farlo è necessario avere più personale”.
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