Silb contro gli intrattenimenti illegali | Confcommercio

Silb contro gli intrattenimenti illegali

Il Silb, l'associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo aderente a Fipe-Confcommercio, in occasione del XXX Congresso nazionale, ha ribadito il proprio impegno nel contrasto agli intrattenimenti illegali e abusivi a difesa della salute pubblica e chiede maggiore collaborazione a tutte le Istituzioni, ognuno nel proprio campo di competenza.

lunedì 28 Ottobre 2013 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Il Silb, l’associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo aderente a Fipe-Confcommercio, in occasione del XXX Congresso nazionale, ha ribadito il proprio impegno nel contrasto agli intrattenimenti illegali e abusivi a difesa della salute pubblica e chiede maggiore collaborazione a tutte le Istituzioni, ognuno nel proprio campo di competenza. Basta dunque al proliferare di attività improvvisate, tipo rave party, feste abusive, cioè tutte quelle situazioni non controllate che possono facilmente degenerare e dove spesso si verificano situazioni drammatiche, abusi di sostante stupefacenti e, a volte, anche decessi.
“È ora di dire basta – afferma Maurizio Pasca, presidente del Silb – perché le discoteche non possono essere il capro espiatorio di problemi di cui non hanno responsabilità. Siamo stanchi di essere messi sempre sul banco degli imputati. È troppo facile accusare i locali regolarmente autorizzati, quando prolifera un mondo di illegalità diffusa e incontrollata. Ciascuno deve prendersi le proprie responsabilità”.
Quello del contrasto al divertimento non controllato è un tema su cui il Silb si sta battendo dal 2006 con l’attivazione di un monitoraggio sulle occasioni di ritrovo danzante non autorizzato che spesso avvengono con un passaparola dell’ultimo minuto. Pochi anni dopo, nel 2010, è stato rafforzato l’osservatorio e dato maggiore impulso alla presentazione di esposti in questura e di segnalazioni alle forze dell’ordine, con risultati di tutto rilievo. Spesso si è riusciti a bloccare gli eventi non autorizzati, evitando preventivamente il verificarsi di eventi drammatici. Il centro studi Fipe, elaborando i dati Silb, ha calcolato che nei soli primi nove mesi del 2013, le iniziative contro l’abusivismo sono state circa un centinaio e tutto lascia pensare che possa essere stato superato il record delle 147 segnalazioni del 2012. Lecce, oltretutto, è la seconda città fra quelle più attive nelle segnalazioni con 30 denunce e segue di misura solo Parma. Da qui l’idea di dare al convegno un titolo che richiamasse entrambi i fenomeni, cioè quello della professionalità nell’organizzazione del divertimento e quello del divertimento come volano per il turismo. Il settore, infatti, con le sue 2.750 imprese dà lavoro a circa 50.000 persone e genera un miliardo di euro, lo stesso valore generato dall’offerta abusiva. Infatti, se si considera il mercato dell’intrattenimento serale e notturno nel suo complesso, comprese cioè tutte le tipologie di pubblico esercizio o di circoli e associazioni, il valore generato arriva a toccare addirittura i 7,5 miliardi di euro. È quindi un settore economicamente molto produttivo che trova attenzione a livello europeo e racchiude in sé un potenziale turistico ancora tutto da sviluppare. Oltretutto, l’offerta si rivolge a un pubblico giovanile, anche se c’è una buona fascia di ultraquarantenni da non sottovalutare In pratica, dei 13 milioni circa di frequentatori annui, il 62,8% è nella fascia di età compresa fra 20 e 44 anni, il 20,5% va oltre questa età e il 16,7% arriva fino ai 19 anni. Si può a ben titolo affermare che le imprese che offrono divertimento svolgono, sia pure indirettamente, una funzione sociale. Per questo il contrasto ai ritrovi non autorizzati è visto da parte degli imprenditori del mondo della notte come una tutela della salute pubblica, prima ancora che una concorrenza sleale.