Spari sui negozi: occorre uno sforzo collettivo per difendere le piccole attività | Confcommercio

Spari sui negozi: occorre uno sforzo collettivo per difendere le piccole attività

“I colpi di pistola sparati contro le vetrine di due esercizi commerciali di Ponte Felcino e Ponte Valleceppi sono episodi di enorme gravità". Nell’esprimere solidarietà agli imprenditori vittime, il presidente di Confcommercio Giorgio Mencaroni si fa portavoce della preoccupazione delle imprese e chiede uno sforzo collettivo all'intera comunità per difendere le piccole attività che presidiano il territorio.

giovedì 27 Marzo 2014 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

“I colpi di pistola sparati contro le vetrine di due esercizi commerciali di Ponte Felcino e Ponte Valleceppi sono episodi di enorme gravità. Le forze dell’ordine sono al lavoro per fare chiarezza sulla natura di questi episodi, ma ciò che ci racconta la cronaca evoca scenari davvero inquietanti, finora sconosciuti al nostro territorio e alle nostre comunità”.
Nell’esprimere solidarietà agli imprenditori vittime di quelli che sembrano pesantissimi gesti intimidatori, il presidente di Confcommercio della provincia di Perugia Giorgio Mencaroni si fa anche portavoce della forte preoccupazione che serpeggia tra le imprese, soprattutto quelle del commercio che hanno le vetrine “sulla strada” e che sono le più esposte ad ogni genere di atto criminoso.
“Di fronte ad atti così gravi – aggiunge Mencaroni – le imprese, che già lottano per resistere alla crisi, non possono essere lasciate sole. E’ l’intera comunità che deve reagire, non solo a tutela di chi esercita ogni giorno, da sempre, un ruolo di presidio attivo sul territorio, ma più in generale per difendere e conservare la qualità della vita di ogni cittadino, famiglia, impresa, nella nostra regione. Come organizzazione di categoria abbiamo già manifestato la nostra disponibilità a fare la nostra parte, in collaborazione con le forze dell’ordine e le istituzioni. Bisogna mettere in campo uno sforzo collettivo per difendere i negozi di vicinato e di quartiere, queste “sentinelle” attive sul territorio, la cui scomparsa renderebbe le nostre città e i nostri paesi più poveri di servizi e certamente ancora meno sicuri.
Non possiamo oggi nascondere la nostra preoccupazione. Come abbiamo più volte denunciato – sottolinea ancora il presidente di Confcommercio – le imprese colgono tra l’altro un legame sempre più stretto tra recessione e incremento della criminalità.  I risultati di una indagine su questi temi – effettuata sei mesi fa su un campione di imprese umbre del commercio, del turismo e dei servizi – confermano il diffondersi di un crescente senso di insicurezza. Secondo le imprese contattate per la nostra indagine, la crisi ha reso più acuto anche il disagio sociale, da cui la microcriminalità trae alimento. Questo è un altro elemento da tenere presente nella lotta alla criminalità”.