Spese di sanificazione, il credito d’imposta è solo del 15,6%
Durissima la Confcommercio nei confronti del Governo: “Finanziamento irrisorio, serve una copertura più ampia”.
Nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dell’11 settembre scorso è stata resa nota la percentuale che permette di calcolare l’importo spettante ad ogni richiedente: la misura del credito effettivamente utilizzabile è pari al 15,6423 per cento del credito richiesto.
Questa percentuale è il risultato del rapporto tra gli importi richiesti dai contribuenti entro il 7 settembre 2020, pari a 1.278.578.14 euro, ed il limite massimo di spesa fissato dalla legge in 200 milioni di euro.
I soggetti beneficiari possono scegliere se utilizzare il credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi oppure in compensazione tramite modello F24; in alternativa, possono optare per la cessione, anche parziale, del credito ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari. L’opzione può essere esercitata fino al 31 dicembre 2021.
CONFCOMMERCIO: “FINANZIAMENTO IRRISORIO, SERVE UNA COPERTURA PIÙ AMPIA”
Per la Confederazione, “ancora una volta le aziende non vedono coperti in modo adeguato i costi che hanno dovuto affrontare per far fronte al contenimento dei rischi dovuti al contagio”.
Durissima la posizione di Confcommercio: “È indispensabile ed urgente che il Governo provveda ad un rifinanziamento del credito d’imposta introdotto dal Decreto Rilancio per fronteggiare l’emergenza da COVID-19 e riconosciuto alle imprese per affrontare le spese di sanificazione e di acquisto dei dispositivi di protezione.”
Condividi