Trasimeno, Faita Umbria risponde alla TV tedesca: "Intervistate i turisti sul reale gradimento del lago" | Confcommercio

Trasimeno, Faita Umbria risponde alla TV tedesca: “Intervistate i turisti sul reale gradimento del lago”

Faita-Confcommercio Umbria interviene sulla vicenda Trasimeno, provocata da un servizio che "bocciava" il lago: “La Tv tedesca venga ad intervistare i nostri turisti per sapere le reali condizioni del lago e il suo livello di gradimento” La presidente Monica Migliorati: “La migliore qualità delle acque da trent’anni a questa parte. Un binomio perfetto col bel tempo finalmente arrivato”.

mercoledì 16 Luglio 2014 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Sulla querelle Trasimeno Monica Migliorati, presidente della Faita Umbria, l’associazione dei campeggi e del turismo all’aria aperta aderente a Confcommercio, lancia subito una provocazione: “La televisione tedesca, e qualunque organo di stampa, nazionale e locale, venga ad intervistare i turisti che fanno le vacanze qui da anni, spesso da decenni, per sapere il vero stato di salute del lago, e qual è il suo reale livello di gradimento, piuttosto che dare credito alle affermazioni di qualche soggetto che, ormai da anni, ad ogni inizio stagione, motivato da intenti sulla cui limpidezza possiamo avere più di un dubbio, la “spara grossa” sul Trasimeno, dicendo cose false, scellerate, ingiustificabili e tendenziose. Il Trasimeno non solo è balneabile, ma può vantare la migliore qualità delle acque degli ultimi 30 anni. I controlli dell’Arpa sono costanti e offrono ogni rassicurazione da questo punto di vista. I turisti possono stare tranquilli. Chi afferma il contrario dovrà essere chiamato a risponderne anche per vie legali, perché non ci si può permettere impunemente, specie in un periodo così difficile, di fare sensazionalismo a buon mercato sulla pelle di un territorio che rappresenta il secondo comprensorio turistico dell’Umbria”. 

La presidente Faita ironizza, prendendo a prestito una similitudine storica: “In questa circostanza, a causa dell’innegabile danno di immagine che abbiamo subito, abbiamo perso di nuovo la battaglia del Trasimeno, ma ricordo che chi perse quella battaglia poi vinse la guerra. E gli operatori turistici del comprensorio, in particolare quelli del turismo all’aria aperta (i campeggi rivieraschi rappresentano il 30% dei campeggi umbri), che da decenni si impegnano per qualificare l’offerta e promuovere il territorio sui mercati esteri, con risultati più che positivi e un gradimento costante, continuano ad andare avanti con decisione su questa strada. Hanno tutta l’intenzione di vincere la guerra, insomma. Tanto più che in questo momento si sta lavorando a progetti strutturali e commerciali insieme alla Regione. Certamente questa pubblicità negativa ostacola pesantemente l’esigenza di lavorare in serenità in un periodo comunque difficile per noi come per tutti, e siamo molto arrabbiati di dovere subire, un anno sì e quello dopo pure, le nefaste conseguenze di allarmismi ingiustificati”.
Che la stagione quest’anno sul Trasimeno sia partita in ritardo la presidente Migliorati non lo nega: “Il maltempo soprattutto, ma un po’ anche i mondiali, hanno provocato un rallentamento dell’avvio della stagione, ma ora stiamo recuperando: l’ottimale qualità e quantità delle acque, unita al sole, sono un binomio perfetto per invogliare a fare una vacanza sul lago. Tanto più che a questo si aggiunge una vasta e variegata offerta ricettiva e un livello di prezzi fermo da anni”.
Quanto alla pista ciclabile e alle critiche circa il suo stato e la sua gestione, Monica Migliorati sostiene che la questione vada riportata sui binari di un sano realismo: “Un chilometro di pista ciclabile coperto dall’acqua può inficiare il valore e l’appeal di decine e decine di chilometri di comprensorio che si mostra al suo meglio?! E chi ha sollevato il polverone, ha verificato quanto è elevata la presenza di persone che vanno o vogliono andare in bicicletta?! Certamente – conclude la presidente Faita – le risorse pubbliche vanno gestite al meglio, e se questo per la pista ciclabile non è avvenuto occorrerà rimediare, ma in termini generali è molto più importante che il livello del lago si sia alzato rispetto al fatto che poche decine di metri di pista non siano oggi praticabili”.