Turismo in Umbria, un’estate con molte nubi
Federalberghi provinciale lancia l’allarme sulla situazione delle imprese del settore e chiede interventi urgenti e mirati di promozione.
Non sono solo i capricci del tempo a rendere incerta questa estate dal punto di vista turistico: le nubi più grosse sono alimentate dalla precaria situazione in cui versano le imprese del settore – che sono in forte sofferenza – e da previsioni poco incoraggianti sull’arrivo dei turisti, determinate essenzialmente dalla sempre più drammatica situazione economica. La denuncia viene dalla Federalberghi – Confcommercio della provincia di Perugia, il cui consiglio – recentemente eletto dall’assemblea – ha confermato alla presidenza Vincenzo Bianconi. Il consiglio – che si caratterizza per una forte rappresentanza femminile – è costituito da Andrea Barberi (vice presidente), Simone Fittuccia (vice presidente), Elena Mannelli (vice presidente), Giorgio Mencaroni, Lorena Grosso, Catia Mugnani, Elena Angeletti, Giuseppe Tiradossi, Carla Contenti, Cinzia Rosati, Roberto Castrichini, Damocle Magrelli, Elisa Cesarini, Giacomo Giorgi, Roberto Pammelati, Monica Brunori. Revisori sono Filippo Tomassoni, Nunzia Frustagatti, Daniela Mencarelli, Carlo Filippi, Giampaolo Bartoli. Del consiglio fa parte di diritto anche il presidente del Comitato giovani Albergatori Francesco Filippi.
La prima riunione del nuovo organismo è stata l’occasione per ribadire la forte preoccupazione di Federalberghi per una stagione turistica che si prospetta tutta in salita. “Le imprese – dichiara Vincenzo Bianconi – hanno il fiato corto e non sono in grado di reggere l’impatto di ulteriori stangate, a cominciare dalla più temuta, l’IMU, per la quale occorre rivedere al ribasso le aliquote. Ma va assolutamente ripensata anche la Tarsu-Tia, che deve essere calcolata non sui metri quadrati, come è attualmente, ma sul tasso di occupazione, perché ancora oggi, in maniera iniqua, le strutture pagano il vuoto per pieno. Anche l’onerosità dei contratti di affitto rappresenta un grande problema: andrebbero introdotti sistemi di calmieramento. In questo contesto si inserisce il capitolo tassa di soggiorno: per come stanno andando le cose, non se ne dovrebbe riparlare prima del 2014!”.
A fronte di questi interventi, per consentire alle imprese di tirare il fiato ci sono quelli altrettanto urgenti ed ineludibili sul versante della promozione turistica dell’Umbria. “Occorre – spiega ancora il presidente provinciale Federalberghi – una campagna promozionale mirata verso i mercati di prossimità, ad esempio il Lazio, e verso quelle regioni che hanno con la nostra affinità che si trasformano in motivi di attrazione, penso alla Puglia per il turismo religioso, alla Lombardia per quello orientato alla natura e al verde. Attraverso campagne che utilizzino vecchi e nuovi media bisogna che le istituzioni facciano di tutto per salvare almeno il salvabile di questo 2012. Bisogna fare in fretta, perché le prospettive sono davvero sconfortanti: senza interventi concreti e immediati – sottolinea ancora Vincenzo Bianconi – il rischio è che tanti alberghi passino dalla apertura annuale a quella stagionale, con effetti negativi a catena, ovvero diminuzione del numero di dipendenti sia a tempo indeterminato che determinato, aumento della cassa integrazione, disdetta dei contratti di affitto. Quello che noi poniamo – conclude il presidente Federlberghi – non è solo un problema di carattere settoriale: sappiamo tutti come far funzionare il turismo comporti effetti benefici da un punto di vista economico, grazie all’indotto, in tanti altri comparti. Il turismo è il settore che più di ogni altro, infatti, ha un effetto moltiplicatore di ricadute positive sul territorio”.
11 giugno 2012
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