Umbria esclusa dai benefici: appello ai parlamentari di Confcommercio e Federalberghi
Mentre il decreto legge Agosto è in corso di esame in commissione Bilancio del Senato, si moltiplicano gli sforzi per scongiurare l’esclusione dell’Umbria da misure importanti.
Confcommercio e Federalberghi si sono attivate nei confronti dei parlamentari umbri perché sostengano una modifica al testo che tuteli le imprese umbre, in una regione colpita duramente due volte: dall’emergenza economica derivante dal diffondersi del covid-19 e, prima ancora, dagli effetti disastrosi del sisma del 2016 dai quali si stava lentamente sollevando.
“Abbiamo scritto a tutti i parlamentari umbri chiedendo il loro aiuto su due misure contenute nel decreto legge Agosto”, spiega Giorgio Mencaroni, presidente di Confcommercio Umbria.
“La prima riguarda naturalmente l’articolo 59 del decreto, quello che concede contributi a fondo perduto alle attività economiche e commerciali dei capoluoghi e città metropolitane tramite un criterio tecnico, basato sul numero di turisti stranieri rispetto a quello dei residenti, che di fatto esclude tutta l’Umbria, malgrado la forte vocazione turistica del territorio e specialmente di alcune sue città.
Questa iniqua esclusione è stata già denunciata da molti attori politici, ma non vediamo ancora la volontà del governo di tornare sui suoi passi. Per questo abbiamo chiesto ai parlamentari umbri un intervento molto forte”.
“Quello che abbiamo sollecitato, anche attraverso un confronto con la Sottosegretaria di Stato del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo Lorenza Bonaccorsi – sottolinea il presidente di Federalberghi Umbria Simone Fittuccia – è un provvedimento che tuteli le città e le imprese umbre, e che sani questa ingiustizia. Noi reclamiamo una modifica dei criteri stabiliti e del testo del decreto legge, che consenta di far rientrare tra i beneficiari tutti quei Comuni umbri che rispondono al parametro del rapporto turisti – residenti, e che allo stesso tempo consenta di recuperare le città capoluogo finora escluse.
Tali provvedimenti sono necessari per consentire alle nostre imprese di rilanciarsi dopo le gravi difficoltà che hanno vissuto negli ultimi anni, prima a causa del sisma e poi dell’emergenza sanitaria”.
“L’altra criticità che abbiamo segnalato ai parlamentari umbri – aggiunge il presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni – riguarda l’articolo 27 del decreto di agosto, che prevede il 30% di decontribuzione degli oneri previdenziali da lavoro dipendente per le imprese operanti in aree svantaggiate.
L’Umbria, inizialmente annoverata tra le regioni ammesse, è stata successivamente esclusa dal beneficio assieme alle Marche, altra regione che come la nostra porta ancora le ferite profonde del sisma. Anche in questo caso, abbiamo chiesto che i parlamentari umbri si facciano portavoce delle ragioni di una comunità e di imprese che hanno vissuto, e stanno vivendo, una situazione eccezionalmente problematica e che dunque meritano una attenzione e misure eccezionali”.
Condividi