8 marzo: "Stesso mercato stesse regole, anche per le imprese femminili” | Confcommercio
Terziario Donna Confcommercio: “Stesso mercato stesse regole, anche per le imprese femminili”

8 marzo: “Stesso mercato stesse regole, anche per le imprese femminili”

Nela Turkovic, presidente di Terziario Donna Confcommercio Umbria: “Sette imprese su dieci operano nel terziario: commercio, turismo, servizi, trasporti, professioni. Sostenere l’imprenditoria femminile significa far crescere tutta l’economia”
lunedì 7 Marzo 2022 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Sette imprese femminili su dieci operano nel terziario: sono cresciute dell’1,6% negli ultimi 5 anni, ma il Covid ne ha frenato il trend positivo, tagliando nel 2021 le iscrizioni di nuove imprese (-12,1% rispetto al 2019). Un rallentamento che sembra motivato anche da alcuni fattori purtroppo pesantemente aggravati dalla pandemia: la difficile conciliazione tra lavoro e vita privata che è fondamentale per 6 imprenditrici del terziario su 10, accesso al credito, sostegno alla genitorialità, le pari opportunità di carriera e salario.

Noi pensiamo che non esista un modo di fare impresa al maschile o al femminile: un’impresa deve stare sul mercato. Però per competere è necessario che le condizioni siano le stesse per chiunque vi opera: stesso mercato, stesse regole, vale anche in questo caso”.

Nela Turkovic, presidente di Terziario Donna Confcommercio Umbria, commenta così i dati dell’ultima indagine sulle imprese femminili realizzata da Terziario Donna Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne.

Per quanto riguarda i singoli settori, l’indagine rileva che le donne che fanno impresa sono soprattutto attive nel commercio (il 23,5%), nelle attività di alloggio e ristorazione (il 29,3%), nel noleggio, nelle agenzie di viaggi e servizi di supporto alle imprese (26,5%).

“La nostra indagine nazionale”, aggiunge Nela Turkovic, che è stata appena nominata Consigliera di parità regionale supplente della Regione Umbria “ci ha anche dimostrato che le imprese a prevalente conduzione femminile sono caratterizzate da una maggiore fragilità: oltre il 20% chiude entro i tre anni rispetto al 16% delle imprese non femminili.

Dobbiamo sostenere l’imprenditoria femminile creando un contesto di partenza nel quale le donne possano avere accesso alle risorse e agli strumenti necessari. Siamo convinte che gli ostacoli che incontrano le donne nel loro percorso d’impresa rallentano anche la crescita economica dei territori e del Paese nel suo complesso”.